Secondo la stampa americana, Khashoggi si recò nel Consolato Saudita per ritirare i documenti necessari per il suo nuovo matrimonio, ma una volta entrato nella sede diplomatica, venne arrestato da una quindicina di agenti dei servizi segreti sauditi. Successivamente Khashoggi fu torturato, ucciso e smembrato e i suoi resti vennero probabilmente inviati in Arabia Saudita.

Da allora, Turchia e Stati Uniti premono sull’Arabia Saudita perché fornisca chiarimenti, ma questa non risponde e inoltre respinge le accuse della stampa statunitense.

Chi era Khashoggi


Adnan Khashoggi, playboy miliardario coinvolto nell’Irangate foto: www.thesun.co.uk

Il giornalista Jamal Khashoggi è nipote di Adnan Khashoggi il principale fornitore di armi dell’Iran-Contras affair, scandalo politico che coinvolse il presidente Ronald Reagan. Secondo le accuse, era stato messo in piedi un traffico illegale di armi con l’Iran, allo scopo di ottenere il rilascio di sette ostaggi statunitensi rapiti da Hezbollah in Libano, e di servirsi del ricavato per finanziare occultamente i Contras in Nicaragua. Per il loro appoggio ai Contras anti-sandinisti, oltre che per altre attività illegali svolte contro il Nicaragua, gli Stati Uniti d’America, nel 1986 vennero condannati dalla Corte internazionale per “uso illegale della forza”.

Il golpe e il complotto

Circa un anno fa, il principe ereditario Mohammed bin Salman, pose agli arresti domiciliari nelle suite del celebre hotel luxury Ritz-Carlton, 38 persone. Si trattava di undici principi, quattro ministri, diversi dignitari di corte e il comandante in capo della Marina militare. Fu l’epilogo di un braccio di ferro iniziato nel gennaio 2015, quando re Salman prese il posto del defunto re Abd Allah. Da un punto di vista ideologico, i 38 alti dignitari vennero arrestati in quanto esprimevano l’islam Wahabita, una visione religiosa che Mohammed bin Salman vuole rimuovere per avvicinarsi all’Occidente.

Durante questo golpe soft, MBS ha confiscato tutti i beni delle famiglie coinvolte e si è smarcato definitivamente dagli ex alleati del Qatar, considerati tra i principali finanziatori del sedicente Califfato islamico e della fratellanza musulmana in Egitto. Inoltre il principe ha iniziato a riformare l’Arabia Saudita consentendo alle donne di guidare e iscriversi alle facoltà d’ingegneria.

Secondo quanto è recentissimamente emerso, diversi dignitari il cui patrimonio è stato confiscato durante il golpe del 2017, stavano preparando un contro golpe e Jamal Khashoggi era coinvolto in questa trama. Nelle registrazioni effettuate dall’intelligence turca, in violazione della Convenzione di Vienna, nel consolato saudita di Istanbul, sembra vi siano le ammissioni di Khashoggi estorte sotto tortura, relative alla trama contro il Principe ereditario.

Luciano Bonazzi

Fonti: i link esterni contenuti nell’articolo e www.voltairenet.org