70° NATO: I ministri degli esteri approvano il “pacchetto” anti-Russia

Washington DC giovedì 4 aprile – Tutti i ministri degli esteri, riuniti per celebrare i 70 anni della NATO, aderiscono alle nuove strategie geopolitiche dell’Alleanza. foto rferl.org

Analizzando i sette decenni della NATO, i ministri degli esteri, lungi dal fare autocritica e impegnarsi a democratizzare l’istituzione, ne hanno invece esaltato il ruolo di garanzia: “…per mantenere il nostro popolo al sicuro, continueremo a stare insieme per prevenire i conflitti e preservare la pace”, ha dichiarato il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg.

La predominanza egemonica dell’Alleanza Atlantica alle Nazioni Unite e all’Alta Corte Penale Internazionale per i Crimini di Guerra e Contro l’Umanità, fanno si che la NATO non debba giustificare i massacri di civili, l’uso di armi improprie, le continue violazioni, i crimini di guerra compiuti. Una politica di violazioni e bombardamenti di civili, come nella ex Jugoslavia e in Afganistan, utilizzando anche armi all’uranio impoverito.

È con queste premesse che, con arrogante impunità e affrontando il problema della sicurezza nel Mar Nero [?], i ministri degli esteri hanno concordato un nuovo “pacchetto di misure”, per rafforzare il ruolo della NATO a sostegno dei partner dell’Alleanza nella regione. I paesi in questione sono Bulgaria e Romania, ai quali sono stati aggiunti Georgia e Ucraina che non sono stati membri. Questo sostegno consisterà nel formare le marine militari e le guardie costiere, con visite portuali, esercitazioni e condivisione di informazioni da parte della NATO.

In questo quadro rientreranno anche il Mar d’Azov e lo Stretto di Kerč, il che renderà la situazione esplosiva. Infatti, quello d’Azov è un mare chiuso, suddiviso tra l’Ucraina e la Russia, che controlla lo Stretto di Kerč, situato nel suo territorio. L’accesso delle navi commerciali, conta un transito in favore dell’Ucraina per il 52%, mentre il 48% riguarda la Russia. In base agli accordi, le Marine Militari dei due paesi, transitando dal punto d’accesso, devono dirigersi nelle proprie acque territoriali. È proibito lo sconfinamento di navi militari nelle acque dell’altro paese, salvo voler provocare un conflitto. Ecco che, quando Kiev sconfinò nel novembre 2018, lo fece per attuare una provocazione concordata con la NATO: un pretesto.

Violazioni Russe

I ministri hanno inoltre discusso riguardo alla violazione (inesistente) da parte della Russia del trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (trattato INF), dopo che gli USA, pretestuosamente e senza fornire prove si sono ritirati unilateralmente da esso. Con incredibile faccia tosta, gli alleati hanno fatto appello alla Russia, affinché torni a rispettare il trattato, discutendo poi sulle misure da intraprendere nel caso che la Russia non si conformi.

Il Segretario Generale, al quale consigliamo di cambiare spacciatore, ha sottolineato che ogni risposta della NATO sarà “misurata e coordinata”, poiché l’Alleanza non ha intenzione di dispiegare missili nucleari in Europa, ma ha aggiunto l’impegno a “mantenere una deterrenza ed una difesa credibili ed efficaci”.

Lotta al terrorismo e oneri della NATO

I ministri hanno poi affrontato il ruolo della NATO nel contrasto al terrorismo e gli sforzi degli Stati Uniti per cercare una soluzione politica in Afghanistan: “Siamo andati in Afghanistan insieme e siamo d’accordo sul fatto che prenderemo qualsiasi decisione sulla nostra futura presenza, insieme”, ha affermato il Segretario generale.


1978, Zbignew Brzezinski, ex consigliere per la sicurezza di Jimmy Carter, con un giovane Osama bin Laden allora utilizzato dagli USA in Afganistan contro l’Esercito Sovietico.

Afghanistan 1978 e oggi dopo la cura USA-NATO


Il senatore Jon McCaine con il leader di Al-Qaeda e il futuro Califfo ISIS: da un servizio della CNN 

I ministri, chissà perché, hanno anche discusso sui progressi nella lotta contro ISIS, sconfitto da Russia, Siria e Iran. Nel prosieguo della riunione hanno illustrato delle nuove misure intraprese contro l’uso di piccoli droni quale nuova tattica terroristica.

L’incontro si è concluso con una discussione sulla ripartizione degli oneri nell’Alleanza. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg ha commentato favorevolmente gli investimenti degli ultimi quattro anni dei paesi membri. Dal 2016, Europa e Canada hanno speso 41 miliardi di dollari, che entro la fine del 2020 saliranno a $ 100 miliardi.

Durante la tre giorni di Washington, Stoltenberg ha anche preso parte a una riunione al Congresso degli Stati Uniti, incontrato il presidente Donald Trump e partecipato alla conferenza “NATO Engages”.

Luciano Bonazzi