La risposta di Maduro al consiglio di Bolton di dimettersi
Screenshot del tweet di Bolton
Il presidente Nicolas Maduro, ha incassato piuttosto bene il commento più adatto a un troll informatico che a uno statista. Mantenendo un linguaggio ironico, il leader venezuelano ha risposto alle parole del consigliere del presidente degli Stati Uniti John Bolton, dichiarando che andrà in pensione a 90 anni per godersi i nipoti e pronipoti. Riguardo alle parole pronunciate da Bolton, le ha definite coerenti col disprezzo che la Casa Bianca prova per “tutte le nazioni del mondo”.
Il golpe strisciante di Guaidó
Juan Guaidó, autoproclamatosi capo dello Stato ad interim
Era il 23 gennaio scorso, quando il presidente del parlamento venezuelano Juan Guaidó, ha deciso di autoproclamarsi capo di stato provvisorio, come se il nostro Roberto Fico dichiarasse decaduto il presidente Sergio Mattarella e ne prendesse il posto. Gli Stati Uniti lo riconobbero immediatamente e ordinarono a Nicholas Maduro di dimettersi, perché non consideravano valida la sua elezione.
Ovviamente Maduro dichiarò che in base alla Costituzione, lui era il presidente legittimo e definì il capo del parlamento “fantoccio degli Stati Uniti”. Riguardo alla minaccia d’invasione da parte degli Stati Uniti, promise una dura risposta militare: “In caso di intervento, gli Stati Uniti subiranno perdite irreparabili in termini militari e umani”.
Successivamente tutti i paesi occidentali e l’Unione Europea hanno riconosciuto Juan Guaido come legittimo presidente. La Russia, la Cina, l’Italia da una posizione neutrale e altri paesi, al momento non hanno riconosciuto Guaidó.
In base alla narrazione mainstream, se passasse questa interpretazione, dovremo accettare l’idea statunitense che Augusto Pinochet fosse il liberatore democratico del Cile e il povero Salvador Allende un dittatore: No pasaran!