#Coronavirus #EmergenzaFame #Bologna Zuppi: I nuovi poveri appartengono al ceto medio

 


Il Cardinale Matteo Zuppi: La “ricostruzione” post-covid-19 sia occasione per costruire meglio foto chiesadibologna

 

BOLOGNA – Il Cardinale di Bologna Matteo Zuppi ha rilasciato un’intervista parlando della povertà nella nostra città: “Mentre sta passando la piena del contagio, speriamo definitivamente ma senza abbassare la guardia, la piena della povertà deve ancora arrivare. E i nuovi poveri saranno nel ceto medio”. Fatta questa premessa, l’alto prelato ha spiegato quali sono le strategie messe a punto dalla Chiesa di Bologna per soccorrere i nuovi poveri, che presto andranno ad aggiungersi alla precedente ondata, conseguente alla crisi globale del 2008.

In questi anni di spending review, mentre i governi tagliavano buona parte degli aiuti alla popolazione, le pensioni ed effettuavano politiche da macelleria sociale, le famiglie bolognesi del ceto medio hanno ricevuto un aiuto fondamentale dalla Caritas e dal Banco Alimentare, per superare la fatidica terza settimana e talvolta financo la seconda. Gli enti benefici cittadini, hanno sostenuto il disagio sociale consegnando pacchi alimentari e mettendo a disposizione mense frequentate oltre che da persone senza dimora, anche dalle famiglie in difficoltà.

Da quasi due mesi, la maggioranza della popolazione bolognese e più in generale italiana, ha dovuto affrontare da sola la crisi economica che accompagna di pari passo la pandemia. Nella più desolante irrilevanza o assenza di aiuti da parte dello Stato, a Bologna si è dovuta affrontare la chiusura durata circa un mese, degli enti caritatevoli i quali non potevano operare a causa del coronavirus, per evitare assembramenti e tutelare la salute di volontari e bisognosi: ebbene, presto queste strutture dovranno affrontare una situazione da dopoguerra.

Descrivendo gli scenari futuri, Zuppi ha usato queste parole: “È come dopo un terremoto, quando si ricostruisce, bisogna considerare quali erano i punti critici e rimediare agli errori del passato”. Utilizzando l’illustrazione del terremoto, ha spiegato che nella ricostruzione si dovranno valutare: “…le congiunture deboli, l’uso di materiali di scarto… La ricostruzione non può e non deve essere automatica, è un’occasione per costruire meglio”.

Da una decina di giorni, Caritas e Banco Alimentare hanno ripreso a soccorrere le famiglie bolognesi in difficoltà, grazie a coraggiosi volontari disposti a sfidare il covid-19. Ma in previsione della prossima ondata di famiglie disperate, il Cardinale Zuppi, forte della sua esperienza nella Comunità di Sant’Egidio, ha approntato un nuovo strumento, il Fondo san Petronio. Questo nuovo strumento, già preso d’assalto da migliaia le richieste, è l’espressione della visione di Zuppi, su come si dovrà affrontare l’emergenza povertà e la successiva ricostruzione.

Luciano Bonazzi

Fonte: chiesadibologna