#Coronavirus #EmergenzaFame Il popolo abbandonato a se stesso dal governo si vende anche l’oro di famiglia

La gente in fila davanti al Monte dei Pegni di Torino foto lastampa.it

In Italia sta esplodendo la fame, un’emergenza che non nasce oggi, ma che aumenta esponenzialmente a causa dell’isolamento sanitario forzato. Mentre l’esecutivo si limita da circa due mesi a emettere decreti sanitari, la popolazione abbandonata a se stessa, può sperare unicamente su alcuni volontari coraggiosi. Si tratta di eroici membri di Caritas e Banco Alimentare, che sfidando la pandemia consegnano i pacchi alimentari alle famiglie bisognose. Un altro grande aiuto arriva dal buon cuore dell’Arma dei Carabinieri, che interviene portando generi alimentari ai bisognosi, acquistandoli grazie al fondo cassa delle caserme, oppure organizzando collette tra i colleghi.

Mentre si sprecano i vuoti annunci dell’esecutivo sugli aiuti economici alla popolazione, il governo spara cifre mirabolanti, non riscontrabili nelle nostre tasche. Infatti, non vi prova di erogazioni sulla Gazzetta Ufficiale, che riporta unicamente il DECRETO-LEGGE 17 marzo 2020, n. 18.

Di recente, il giornale La Stampa documentava le code di cittadini al Monte dei Pegni di Torino, si tratta di persone abbandonate a se stesse dall’esecutivo, che si arrangiano come possono, vendendo l’oro o altri oggetti, per ottenere un po’ di soldi per mangiare. Il giornale torinese, dichiarava che comunque, il fenomeno non coinvolge solo la città sabauda, ma anche a Palermo tanta gente è alla ricerca disperata di cibo.


Palermo: il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Soldi subito ai Comuni.
Fino ad ora al Comune hanno chiesto aiuto 4500 famiglie”. foto gds.it

L’incubo paventato nei nostri articoli precedenti, oggi è realtà, il governo deve intervenire urgentemente e soccorrere la popolazione in emergenza. Purtroppo, rileviamo che invece di agire, Palazzo Chigi sta ancora elaborando le modifiche al decreto preannunciato. Intanto i fondi ipotizzati, già oggi sono ridicolmente insufficienti e l’unica speranza risiede in un intervento d’emergenza entro i primi maggio.

Quello che i lavoratori “privilegiati”, in particolare quelli del settore pubblico ignorano, è il fatto che i loro colleghi del compartimento privato, sono stati costretti dall’emergenza Covid-19 a bruciare tutte le ferie e i permessi retribuiti. Il fatto di utilizzare questi meccanismi, ha inciso sulle loro buste paga per un 20% in meno. Esistono poi aziende private che sono ricorse alla cassa integrazione, ebbene, questo dispositivo non è ancora stato attivato e nulla è giunto fin qui nelle tasche dei lavoratori interessati. In ogni caso, la cassa integrazione porterà ai dipendenti privati il 60% dell’ultima busta paga, fino a un massimo di 960 €. Esistono poi i “dipendenti” parasubordinati, cioè i lavoratori autonomi, che prima o poi, tra mille difficoltà, vedranno forse 600 €, ovvero quando i provvidi “hacker” sbloccheranno il sito dedicato.

Mentre tutti i nodi delle politiche neoliberiste vengono al pettine, un governo ignaro di tutto, invece di agire con pesanti misure a sostegno dello Stato Sociale, continua pervicacemente ad applicare le teorie della Scuola di Chicago.

Tanto pè cantà: “Pe’ fa` la vita meno amara me so’ comprato ‘sta chitara e quanno er sole
scenne e more me sento ‘n core cantatore”
. cit Nino Manfredi foto huffingtonpost.it

Queste logiche deleterie vengono applicate attraverso gli economisti infiltrati nel nostro esecutivo, ciechi pasdaran della sordida ideologia neoliberista, che tante sofferenze ha procurato, prima al popolo Greco e poi al nostro.

Luciano Bonazzi

Fonti: La Stampa e tutti i link esterni inseriti nel testo.