La falsità di quelli dell’accoglienza a “tutti i costi”

Fuggono dalle guerre e dalla miseria? A noi non sembra.

La Pietas in Europa è un’imperativo che, piaccia o meno, poggia sulle nostre radici giudaico-cristiane. È un sentimento dominante nel vecchio continente, sia per i credenti, che per quanti siano o si dichiarino atei o agnostici. Si tratta di un impulso emotivo che lacera le nostre coscienze, soprattutto quando va a cozzare contro il realismo.

Siamo stati istruiti ai sensi di colpa, per decenni, nelle scuole del dopoguerra, abbiamo dovuto fare i conti con le nostre colpe e coscienze. Ci hanno insegnato che “noi” abbiamo schiavizzato i neri africani, li abbiamo colonizzati, impoveriti e abbiamo fatto le crociate contro i “poveri” musulmani. Ebbene è necessario sbarazzarsi di questi rimorsi, perché, riflettendo, siamo il popolo meno colpevole al mondo!

Lo schiavismo

L’Italia ha sì avuto uno storia di schiavismo, dall’antica Roma, fino al primo millennio: ma chi erano gli schiavi in Italia? Erano in maggioranza assoluta bianchi caucasici, indebitati e incapaci di restituire il prestito a chi vantava il credito. In base a leggi infami, il creditore diveniva proprietario del debitore e dei suoi famigliari, che erano obbligati a servirlo finché non avessero estinto il debito. Alla fine del X secolo la schiavitù era stata praticamente eliminata in Italia e in gran parte dell’Europa. L’Imperatore Carlo Magno, aveva proibito ai cristiani di utilizzare schiavi, così come molti Comuni italiani, che riscattarono gli schiavi liberandoli. I loro discendenti portano il cognome Liberti o altri assonanti. Se osservate gli italiani in possesso di questi cognomi, di neri africani non ne trovate nessuno.

Le Crociate

Quella del senso di colpa per le crociate è una delle mistificazioni più indecenti della storia italiana ed Europea. Tutto il nord’Africa e Medio Oriente, era un vasto territorio pagano, in senso Greco-Romano, con elementi monoteisti rappresentati da Ebrei e Zoroastriani. Storicamente, oltre 2000 anni fa, dopo la morte di Gesù Cristo, in quest’area e in Europa sorse e si diffuse il cristianesimo. Come sappiamo la diffusione iniziale del cristianesimo non fu belligerante, ma si basò sul martirio di centinaia di migliaia, forse milioni, di fedeli.

Diminuzione dei territori Cristiano-Giudaici ed espansionismo islamico fino al 1400 d.C. immagine:  @www.it.wikipedia.org

Le conversioni forzate al cristianesimo, avvennero in epoche successive, man mano che i sovrani si convertivano e imponevano la nuova religione ai loro sudditi. Inizialmente però, il cristianesimo fu una religione puramente spirituale e molti padri della chiesa provenivano da Medio Oriente e Nord Africa. Origene detto Adamanzio era Egiziano come Atanasio di Alessandria; San Basilio Magno, era turco di Cappadocia come San Gregorio Nazianzeno; Giovanni Crisostomo era turco d’Antiochia; Sant’Agostino era berbero algerino di Tagaste; San Giovanni Damasceno era arabo siriano di Damasco.

L’Islam apparve dopo, nel VII secolo e circoscritto alla penisola araba. Il Corano, libro sacro di questa religione, nacque come fusione sincretica e rilettura del Pentateuco ebraico, del nuovo e dell’antico testamento cristiano. Il fatto che Maometto fosse analfabeta, contribuì a certe discrepanze, come il serpente tentatore buono che dona ad Adamo il frutto dell’albero della conoscenza. Tra i primi atti del singolare profeta, vi fu il genocidio dei Banu Qurayza, una tribù ebraica che viveva a nord dell’Arabia. Questa tribù si estinse allorché, nel 627, circa 700 maschi furono sgozzati da Maometto. Da li in avanti, l’espansione islamica avvenne con modalità analoghe, cioè, o ti converti o ti elimino.

Nelle due mappe, il raffronto tra le invasioni islamiche e le crociate

Nel giro di qualche secolo, l’islam conquistò quasi tutti paesi del bacino mediterraneo, tra massacri e conversioni forzate. Quando la misura fu colma, cioè tra l’XI e il XIII secolo, iniziarono le crociate per fermare l’espansionismo islamico. I musulmani stavano conquistando l’Anatolia, la contea di Edessa, il Principato di Antiochia, il Regno di Gerusalemme e la contea di Tripoli. Inoltre avevano occupato la Persia, la Georgia, l’Armenia e progettavano l’invasione dell’impero bizantino e quindi della penisola balcanica. Come sappiamo le armate musulmane conquistarono la penisola iberica, la Sicilia, marciarono su Parigi, su Vienna e furono fermate a Lepanto. Per quanto sia, le Crociate furono lo sforzo, spesso truculento e grossolano di fermare l’islamizzazione violenta. Come possiamo vedere, fu un tentativo non riuscito, oggi i musulmani sono 1.800.000.000 e occupano un terzo del pianeta con la loro pericolosa ideologia, peraltro sempre più violenta.

La miseria

L’Italia è un paese povero, 18.000.000 di persone sono a rischio povertà e altri 5.000.000 vivono in povertà assoluta. Dopo la crisi globale scoppiata nel 2008, a causa di politiche scellerate da bassa macelleria sociale, 4.000 persone l’anno, disperate per la mancanza di futuro, hanno scelto il suicidio. Infine, la precarizzazione e il contenimento del costo del lavoro, hanno portato a un abbassamento della sicurezza dei lavoratori, con 1029 casi di morti bianche nel solo 2017.

A causa del vergognoso “Patto di Stabilità” e del Pareggio di bilancio inserito in Costituzione, la sanità funziona abbastanza bene da Roma in su, nel resto d’Italia il diritto di cura è spesso negato dalla mancanza di coperture. Hai voglia a contenere le spese per non far salire il debito pubblico! Il debito pubblico, in gran parte è generato dal welfare!

Il Bambino e l’Avvoltoio: una drammatica fotografia del reporter Sudafricano Kevin Carter, scattata nel sud del Sudan

Valutando questa disamina, ciascuno di noi vorrebbe aiutare i poveri di tutto il pianeta, soprattutto i bimbi moribondi del terzo mondo. Anzi, vorremo assestare un bel calcio in culo a quella massa di fannulloni con le cuffiette, che rifiutano persino di fare volontariato, com’è accaduto in provincia di Piacenza. La signora Patrizia Calza, Sindaco di Gragnano Trebbiense, aveva chiesto ai profughi pakistani (che guerra c’è in Pakistan?) ospitati nel paese, se volevano rendersi utili alla comunità che li ospita, ebbene: solo in quattro hanno detto di sì.
Un bel calcio nel deretano, lo assesteremo volentieri anche agli spacciatori nordafricani che infestano i nostri giardini pubblici. Ebbene, vorremo rispedirli a casa, magari assieme a qualche delinquente nostrano per sostituirli con VERI poveri e affamati. Invece no, neghiamo assistenza sociale ai bisognosi (a Bologna i senzatetto sono circa 800) e diamo 35 € al giorno a perfetti sconosciuti scrocconi e finti profughi!

Alcuni dei senzatetto a Bologna foto: @www.labottegadelbarbieri.org

Pietas, Carità e fede.

Negli ultimi anni, è sorta una pletora di pretonzoli da quattro soldi e pseudo credenti che farfugliano di Vangelo. Citano a vanvera sopratutto il vangelo di Matteo al capitolo 25, decontestualizzandolo dal reale significato:

31 Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32 E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33 e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34 Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35 Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36 nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38 Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39 E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40 Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. 41 Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42 Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43 ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44 Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45 Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. 46 E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

Ora, Gesù era Ebreo e si rivolgeva al popolo ebraico il cui stato era occupato dai romani e che era venuto a liberare. Inoltre gli ebrei si erano traviati, avevano suddiviso la loro società in caste e trascuravano i più deboli tra loro, violando così la legge mosaica. Ma Gesù era anche discendente diretto del re Davide, come suo padre Giuseppe e aveva per i suoi connazionali un progetto

Vangelo secondo Matteo, Capitolo 1

1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2 Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, 4 Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, 5 Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6 Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria,

7 Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, 8 Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9 Ozia generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 10 Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. 12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele,

13 Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, 14 Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15 Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo. 17 In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

Gesù Cristo si rivolgeva dunque al suo popolo, quello ebraico e alludeva agli obblighi verso le vedove e gli orfani, quelli verso i genitori e l’adorazione sacrificale nel Tempio di Gerusalemme. Queste lezioni basate sulla legge mosaica, possiamo certamente farle nostre, magari celebrando Hanukkah e ottemperando al divieto di mangiare crostacei…

Fu dopo la sua morte, che Gesù acconsentì ad espandere il nascente cristianesimo ai non ebrei, lo si legge negli Atti degli Apostoli al Capitolo 1

1 Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. 3 Egli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. 4 Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre «quella, disse, che voi avete udito da me: 5 Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni».

L’Ascensione

6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». 7 Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra».

Come possiamo leggere, fu solo a questo punto che Gesù si rivolse anche ai non ebrei, in particolare il lavoro di espansione del cristianesimo venne poi portato avanti da San Paolo, che era sì ebreo, ma anche cittadino romano. Ed è proprio nella lettera pastorale di Paolo a Timoteo che abbiamo una risposta su chi siano principalmente i veri poveri, i bisognosi:

1 Lettera a Timoteo, capitolo 5, versetto 8 “Che se uno non provvede ai suoi, e principalmente a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore dell’incredulo”.

Vaneggiamenti di preti e pseudo credenti

Ordunque, pur non essendo cattolico ma un protestante estremamente aperto in senso ecumenico, vediamo cosa dice il Catechismo della Chiesa Cattolica sull’ospitalità.

PARTE TERZA, LA VITA IN CRISTO, SEZIONE SECONDA

I DIECI COMANDAMENTI, CAPITOLO SECONDO: «AMERAI IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO»

ARTICOLO 4: IL QUARTO COMANDAMENTO

2241 Le nazioni più ricche sono tenute ad accogliere, nella misura del possibile, lo straniero alla ricerca della sicurezza e delle risorse necessarie alla vita, che non gli è possibile trovare nel proprio paese di origine. I pubblici poteri avranno cura che venga rispettato il diritto naturale, che pone l’ospite sotto la protezione di coloro che lo accolgono.

Le autorità politiche, in vista del bene comune, di cui sono responsabili, possono subordinare l’esercizio del diritto di immigrazione a diverse condizioni giuridiche, in particolare al rispetto dei doveri dei migranti nei confronti del paese che li accoglie.L’immigrato è tenuto a rispettare con riconoscenzail patrimonio materiale e spirituale del paese che lo ospita, ad obbedire alle sue leggi, a contribuire ai suoi oneri.
22 maggio 2018: Sacerdote della Diocesi di Grosseto, indagato per aver fatto sparire 600mila euro destinati all’accoglienza dei migranti. foto @www.notiziarioromacapitale.blogspot.com

In conclusione, a chi, laico o religioso, si riempie la bocca con citazioni delle Sacre Scritture stravolgendole e decontestualizzandole, magari in funzione di sordidi appetiti, ricordiamo che nel Vangelo, in Apocalisse/Rivelazione, al capitolo 22, nei versetti 18-19 è scritto:

18 Dichiaro a chiunque ascolta le parole profetiche di questo libro: a chi vi aggiungerà qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; 19 e chi toglierà qualche parola di questo libro profetico, Dio lo priverà dell’albero della vita e della città santa, descritti in questo libro.

Cari Oikofobi siete avvisati!

Luciano Bonazzi