Le sanzioni statunitensi contro l’Iran sono infondate

Vista generale della centrale nucleare di Bushehr nell’Iran meridionale. foto EFE

Il nucleare iraniano è pienamente conforme ai requisiti stabiliti nell’accordo sul nucleare concordato con Stati Uniti e altri paesi nel 2015. Dunque, quando gli USA hanno deciso di abbandonare unilateralmente l’accordo e reintrodurre le sanzioni contro Teheran, lo hanno fatto contro il popolo iraniano che ne ha pagato e pagherà le conseguenze.

Russia: illegali le sanzioni statunitensi contro l’Iran

Rispondendo ai giornalisti, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ha criticato senza mezzi termini, il nuovo pacchetto di sanzioni degli Stati Uniti: “Crediamo che queste sanzioni siano illegali, questo è tutto ciò che si può dire”.

Anche il viceministro degli Esteri russo, Sergey Riabkov, ha dichiarato che con queste nuove misure statunitensi. mirano ad aggravare la situazione interna dell’Iran: “Il fatto che gli americani minaccino nuove sanzioni, è il riflesso di una politica che cerca deliberatamente di esacerbare la situazione”. La Russia, la Cina e i paesi partner hanno deciso di contrastare ogni ulteriore sanzione: “L’imposizione di nuove sanzioni aggraverebbe le tensioni, invece, Washington dovrebbe cercare il dialogo con Teheran”.

Il presidente Hasan Rouhani ha ribadito che le accuse del presidente americano Donald Trump sono infondate, un reato contro l’Iran. Inoltre Rouhani ha detto che il suo paese continua soddisfare tutti gli accordi internazionali, come confermato dalle organizzazioni internazionali.

L’AIEA ha certificato la correttezza dei comportamenti di Teheran

L’Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA) ha infatti certificato che l’Iran ha contenuto le sue attività nucleari entro i limiti imposti dalla convenzione del 2015. Yukiya Amano, direttore generale dell’Aiea, ha detto che Teheran ha implementato l’accordo mantenendo la massima disponibilità alle verifiche degli operatori.

Secondo il rapporto dell’AIEA, l’uranio arricchito trattato dall’Iran, è rimasto sotto i limiti fissati. Inoltre, la quantità di acqua pesante prodotta, è pari a 111 tonnellate, ben al di sotto della soglia di 130 tonnellate stabilita nell’accordo.

L’Alta Corte di giustizia ha già diffidato gli USA


Il presidente della Corte, H.E. Giudice Abdulqawi Ahmed Yusuf. foto icj-cij.org

Lo scorso anno, Abdulqawi Ahmed Yusuf, presidente della Corte internazionale di giustizia il più alto organo giudiziario delle Nazioni Unite, ha sentenziato che Washington risarcisca Teheran. Nella sentenza, si dichiara che le sanzioni unilaterali erano ingiustificate e che gli Stati Uniti dovranno compensare l’Iran per i danni causati.

Le misure reintrodotte dagli USA, erano state revocate nel 2015 dagli stessi Stati Uniti, oltre che da Regno Unito, Francia, Russia, Cina e Germania. Le autorità iraniane hanno affermato che la politica degli embarghi simboleggia la decadenza morale e politica degli Stati Uniti, che non tengono conto che le loro sanzioni colpiscono direttamente la popolazione civile.

Luciano Bonazzi

Fonti: telesurtv.net, oltre ai link esterni inseriti nell’articolo