#Maduro #Venezuela #GolpeImperialista Golpe occidentale in Venezuela. Russia e Cina difenderanno Maduro


Caracas: La manifestazione del 2 febbraio 2019 contro il golpe USA/Guaidó. AFP

Da giorni assistiamo alla crisi politica venezuelana, una situazione preoccupante per il mantenimento della pace in America Latina.

Riepilogando, il presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana Juan Guaidó, si è autoproclamato nuovo presidente al posto di Nicolás Maduro. Questa sua auto-proclamazione non suffragata dal voto, ha ricevuto l’immediato riconoscimento della Casa Bianca. Dopo Trump, anche i vassalli degli Stati Uniti in America Latina si sono affrettati a riconoscere l’usurpatore Guaidó. Successivamente si sono accodati i paesi del blocco occidentale e la famigerata Unione Europea, composta da stati vassalli del sodalizio Franco-Tedesco partorito ad Aquisgrana il 26 gennaio scorso.

Per ora, In Europa, le uniche voci contrarie a questo golpe istituzionale, sono quelle di Italia e Russia. In Italia, i due partiti al potere Lega e Movimento 5 stelle, hanno una forte connotazione democratico-popolare, pertanto, pur critici verso Maduro, non vogliono avallare l’auto-proclamazione antidemocratica di Juan Guaidó.

Al contrario, i partiti italiani d’opposizione, sono ideologicamente favorevoli all’epistocrazia, cioè vorrebbero che il voto fosse prerogativa delle élite, escludendo da questo diritto il proletariato. Va da se, che costoro vedano favorevolmente un capo dello stato nominato dalle élite globali invece che dal popolo venezuelano.

La posizione della Russia, storico alleato di Caracas, è quella di denunciare le ingerenze occidentali, che potrebbero portare a un colpo di stato militare in Venezuela. Questo è quanto ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: “Il leader dell’opposizione venezuelana Juan Guaidó, incoraggia apertamente i militari a compiere un colpo di stato militare e vediamo che gli occidentali perseguono questa linea distruttiva con tutti i mezzi”.

“Ciò indica che per Washington i confini non esistono più: né quelli interstatali, economici, morali. In Venezuela c’è la minaccia di conflitto armato su larga scala” ha aggiunto la signora Zakharova.

La diplomatica russa, ha rivelato che da informazioni d’intelligence, il Consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton vorrebbe impiegare i 5.000 militari USA stanziati in Colombia. Ma a frenarlo, per il momento, è il fatto che se la situazione nel paese sudamericano è tesa, le recenti manifestazioni contro Maduro sono assai più modeste delle precedenti.

La Russia vorrebbe aprire una discussione sul: “…ruolo giocato da Washington per preparare e innescare uno scenario di guerra nella regione, in base allo schema già utilizzato in Iraq, Libia, Siria e Ucraina”.

“Vediamo che le forze politiche sensate sono ben consapevoli che l’unica via d’uscita possibile dalla crisi, sarebbe l’apertura a un ampio dialogo interno in Venezuela”. La portavoce russa ha sottolineato che Mosca è disposta ad aprire un tavolo di mediazione per risolvere la crisi del paese bolivariano. A questo tavolo, parteciperebbe anche la Cina, Repubblica Popolare che sostiene l’esperienza socialista-bolivariana del Venezuela, quale alternativa alla sottomissione a Washington.

Il mandato di Nicolás Maduro, attuale presidente del Venezuela, non è stato accettato dagli Stati Uniti e da altri venti paesi, che non l’hanno riconosciuto come capo dello stato. Singolare che quelle stesse nazioni, nel maggio 2018, dapprima non hanno volute assistere come osservatori alle operazioni di voto, poi, di fronte al risultato elettorale, le hanno dichiarate fraudolente.

Infine riguardo alla miseria di una nazione ricca di risorse come il Venezuela, va ricordato che sul paese vige un embargo su cibo e farmaci. Pertanto, non si può attribuire a Maduro la fame che affligge il popolo e l’elevato numero di persone che muoiono per mancanza di cure. Siamo davanti a una strategia orchestrata dall’Occidente, atta a impedire l’esistenza di uno stato socialista in America Latina, l’area che Washington ritiene sia il suo giardino.

Sostenere il golpista Guaidó, come stanno facendo i governi occidentali e l’Unione Europea, significa legittimare un golpe antidemocratico!

Luciano Bonazzi

Fonti: www.fort-russ.com – www.ouest-france.fr oltre ai link estrni inseriti nell’articolo