#MerryChristmas #BuonNatale Nonostante loro

Buon Natale a tutti i nostri lettori, che oggi e nei giorni a venire, celebrano la nascita del figlio di Dio, Gesù Cristo, religiosamente o laicamente.

 

La questione che affrontiamo in questo Natale, forse più che nei precedenti, è se i cristiani abbiano o meno il diritto di celebrarlo liberamente. Essere cristiani oggi implica essere brutalizzati o discriminati ideologicamente in occidente e fisicamente in tutti i paesi musulmani, eccetto che in Siria, dove il presidente Bashar al-Assad fa prevalere lo stato laico sulla Sharia.

I Preti Ignoranti

Mai come quest’anno, abbiamo a una pletora di preti ignoranti che rifiuta di celebrare la Messa di Natale, non prepara il presepe o butta Gesù bambino nel cassonetto dei rifiuti, per protestare contro le opinioni di alcuni leader politici. Tra questi, ha occupato le cronache Don Paolo Farinella, che ha annullato la messa con una circolare che svela tutta la sua ignoranza teologica. Nell’avviso online, si legge: ” In questo anno 2018, se Gesù, con Maria e Giuseppe, si presentasse da noi per celebrare la sua nascita, col decreto immondo di Salvini, sarebbe fermato alla frontiera e rimandato indietro perché migrante economico, perché senza permesso di soggiorno e perché in Palestina non c’è una guerra «vecchia» dal 1948″.

Politicamente, don Farinella può pensarla come vuole, ma teologicamente no! Gesù, Maria e Giuseppe non erano allora né sarebbero oggi profughi. Erano cittadini ebrei che si recavano da Nazareth a Betlemme, in risposta a un decreto di Cesare Augusto, che ordinava il censimento dei sudditi di tutto l’impero. Le città menzionate si trovavano all’interno dello stesso stato, quindi non c’erano frontiere né visti da presentare.

Si trattava dunque di persone per bene, rispettose della legge, e che così come ieri potevano spostarsi liberamente nel loro paese, oggi avrebbero avuto diritto a venire in Italia con gli opportuni permessi. Considerato che Giuseppe, falegname e carpentiere, era un lavoratore specializzato, per l’Italia sarebbe stato una risorsa, non un clandestino ne tantomeno un parassita della società.

La Sacra Famiglia, giunse nel villaggio di Betlemme, residenza del casato decaduto di Re David, di cui Giuseppe era discendente diretto, quando a Maria sopraggiunsero le doglie. A causa del censimento, tutte le case del villaggio erano occupate dai viaggiatori, Giuseppe, non trovando ospitalità a causa del sovraffollamento, fu costretto a cercare un riparo qualsiasi per la notte e lo trovò nella stalla dove Maria partorì Gesù. Dunque, nessun respingimento, ma un viaggio di una settantina di chilometri, come quando da Bologna ci si reca a Reggio Emilia, ovviamente con i mezzi utilizzati all’epoca.

Se siamo credenti, in questi giorni riflettiamo sul mistero del Figlio di Dio che s’incarna in un bambino e si fa uomo, per riscattare l’umanità dal peccato [o errore], originale. Un atto di ribellione, compiuto scientemente da Adamo ed Eva che, esseri umani perfetti, vollero affrancarsi dal creatore, convinti di poter bastare a se stessi, senza curarsi delle conseguenze su tutta la loro progenie. Gesù, in forma di uomo perfetto come lo fu Adamo, venne dunque per “riscattare” l’intera umanità, dall’errore dei nostri progenitori. Se invece non siamo credenti, per qualche giorno torniamo bambini, riviviamo la felicità che la festa continua a darci, godiamo della compagnia dei parenti, ci scambiamo doni e gustiamo i piatti della tradizione.

Soprattutto in questi giorni, abbiamo una serie di personaggi e organizzazioni che in questo Natale pontificano su una festa che li riguarda a malapena. Ecco dunque radical chic, portavoce di dubbie Ong, associazioni e simili, a spiegarci che non possiamo festeggiare il Natale come ci pare e piace, cioè come si è sempre fatto, ma dobbiamo mettere un gommone di profughi e una moschea nel presepe. Questi sempliciotti ignorano che l’islam 2018 anni fa non esisteva, se l’è inventato Maometto nella cittadina araba della Mecca, nel 600 dopo Cristo, storpiando Talmud, Nuovo e Antico Testamento: che questi ignorantissimi soloni lascino il Natale così com’è!
Da parte nostra, invitiamo i succitati intellettuali da salotto, a intromettersi nell’importante Festa Islamica di Id al-Adha, la Festa del sacrificio islamico. Vadano nei luoghi deputati al rito e propongano modifiche riguardo ai festeggiamenti, si dica ai fedeli che la norma islamica dei “Giorni della Letizia” è sbagliata e che non si possono uccidere gli animali per sgozzamento e tra atroci sofferenze: coraggio don Farinella, lo faccia!

Odio e persecuzione

Secondo la narrazione, tutte le persone di ogni credo dovrebbero essere libere di esercitare la propria religione. Ebbene, questo è un sogno utopico, oggi in gran parte del mondo, i cristiani vengono rapiti, imprigionati, arrestati ingiustamente, picchiati e uccisi. Questo avviene non per qualcosa che hanno fatto, ma perché osano avere credenze considerate blasfeme dall’Islam.

Vediamo islamici uccidere i cristiani in tutto il mondo, nella quasi totale indifferenza. Soprattutto i nostri leader cristiani, deboli e codardi, non ne fanno cenno per paura di “provocare” i musulmani e non danneggiare un dialogo interreligioso assolutamente chimerico e infruttuoso. Coloro che poi osano parlare della persecuzione dei cristiani sulla base del Corano e della Sunna, vengono diffamati, demonizzati e liquidati come “bigotti” e “islamofobi”.

Quindi, ecco qualcosa che dobbiamo ricordare in questo Santo Natale: se sei un essere umano libero, che tu sia o no cristiano, quei cristiani che sono perseguitati nel mondo islamico, stanno soffrendo al tuo posto.

Tutto lascia intendere che se i jihadisti, in Europa e nel resto del mondo cristiano-giudaico, per ora fanno attacchi isolati, se continuiamo a rimanere indifferenti, prima o poi l’attacco sarà totale. Questa è la cruda realtà, potremo essere atei, cristiani, ebrei, indù, buddisti, non avere nulla contro l’Islam, ma sarà l’Islam ad avercela con noi, perché la jihad è implacabile, universale e tutti noi siamo registrati nella lista degli infedeli.

In questo Santo Natale, dovremmo far sì che tutti noi atei, cristiani, ebrei, restiamo uniti e affrontiamo chi vuole cancellare le nostre credenze perché le ritiene offensive. L’unica certezza assoluta è che se non siamo compatti, loro prevarranno. Se l’Islam prevarrà, tutte le più ricche manifestazioni dello spirito umano libero, le testimonianze delle civiltà egizie, elleniche, romane, buddiste, induiste, precolombiane, spariranno.

La grande musica, Beethoven, Mozart, Bach, Brahms, Händel, saranno proibiti perché per l’Islam “La musica è Satana“. Lo stesso accadrà agli insegnamenti di Socrate, Aristotele, Confucio, del Canone buddhista, dei Veda, delle opere dell’illuminismo… etc., che saranno calpestate, distrutte, cancellate, bruciate. Rimarrà un solo libro, il Corano e una sola legge, la Sharia: Tutta l’umanità, tutti noi saremo più poveri.

Luciano Bonazzi

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