Papa Francesco ha paragonato Trump a Erode


Il periodico ‘La Civiltà Cattolica‘, in un articolo firmato dal caporedattore Padre Antonio Spadaro, riferisce che Papa Francesco ha paragonato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a re Erode.

 

Secondo il Vangelo, il crudele sovrano infanticida Erode, volendo uccidere il bambin Gesù, non esitò a far assassinare tutti i neonati di Palestina (Matteo, 2, 16-18). L’atroce strage, venne perpetrata da Erode per salvaguardare la propria linea dinastica, alla luce della profezia, secondo la quale Gesù era destinato a divenire il re dei Giudei. Papa Francesco, ha lanciato il suo strale nei confronti del presidente degli Stati Uniti e della sua amministrazione, durante la recente visita in Thailandia. Lo ha paragonato a un moderno Erode, in quanto il presidente Trump separa le famiglie di migranti clandestini sul confine statunitense: “In altre parti ci sono muri che separano persino i bambini dai genitori. Viene in mente Erode”.

È però risaputo che dell’orribile prassi di separare i bambini dai genitori, sono responsabili tutti i predecessori di Trump, compresi i “buonissimi” Clinton e Obama. Ma va sottolineato che Trump, coerentemente la sua linea intollerante verso l’immigrazione clandestina, non fa nulla per revocare quell’oscena procedura creata da altri. Papa Francesco non è nuovo alle critiche verso il presidente statunitense, soprattutto per il muro al confine tra Stati Uniti e Messico, una barriera costruita dai predecessori di Trump, a partire da Clinton, e che ora esso vorrebbe consolidare.

Resta singolare il fatto che le critiche pontificie, provengano dal sovrano assoluto del Vaticano, Città Stato completamente circondata da alte mura. Viene in mente il caso delle mura medievali di Bologna, seconda città per importanza dell’ex Stato Pontificio, che pur risalenti agli Etruschi e consolidate nei millenni da Romani, Bizantini e Longobardi, vennero demolite senza tante storie all’inizio del XX secolo. Considerato questo precedente, forse Francesco potrebbe, coerentemente, abbattere le sue mura prima di giudicare quelle degli altri “Perché osservi la pagliuzza nell’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?” (Matteo 7,3).

Il Papa non si è occupato solamente di Donald Trump, ma anche di Europa: “Devo ammettere che sono scioccato da alcune delle narrazioni che sento in Europa sui confini”, aggiungendo preoccupato “Il populismo sta guadagnando forza. Il fenomeno dei rifugiati è sempre esistito, ma oggi è meglio conosciuto per le differenze sociali, la fame, le tensioni politiche e soprattutto la guerra. Per questi motivi, i movimenti migratori si stanno intensificando”.

Infine, Francesco ha concluso la sua riflessione proponendo una sua singolare interpretazione del contenuto delle sacre scritture: “La tradizione cristiana ha una ricca esperienza evangelica nell’affrontare il problema dei rifugiati, ricordiamo anche l’importanza di accogliere lo straniero come ci insegna l’Antico Testamento”.

Ci pare lecito chiederci quale Bibbia possegga il Papa, poiché anche nella nostra versione CEI, la traduzione italiana cattolica ufficiale della Chiesa Cattolica, troviamo situazioni come questa: “Votarono poi allo sterminio, passando a fil di spada, ogni essere che era nella città, dall’uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l’ariete e l’asino” (Gs 6,21), oltre a tanti altri aneddoti analoghi, comprensibili unicamente alla luce della teologia.

Luciano Bonazzi

 

Fonti: laciviltacattolica.com, breitbart.com, newsmax.com