#Syria #Kurds Damasco: raggiunto un primo accordo coi curdi

Il Consiglio democratico siriano [CDS]sabato 28 luglio ha annunciato  d’aver raggiunto un accordo con il governo di Damasco per porre fine a otto anni di guerra nel paese, a riferirlo è l’agenzia RT Arabic. Dopo aver chiuso un pre-accordo sulle commissioni negoziali, il Consiglio democratico siriano, organizzazione curda, annuncia che l’intesa con Damasco porrà fine alle violenze in Siria: soprattutto nel nord del paese.

Il CDS che è l’ala politica delle forze democratiche siriane, ha inviato una delegazione a Damasco il 26 luglio scorso, per cercare di ricomporre i rapporti col legittimo governo siriano. Va infatti ricordato, che nei momenti più acuti della guerra della Siria contro l’ISIS, i curdi hanno avuto comportamenti ambigui, come l’occupazione del cosiddetto Rojava, territorio a maggioranza araba, e dei pozzi petroliferi siriani. Questi comportamenti da parte dei curdi, sono aggravati dal fatto che in Siria, al contrario di Turchia, Iraq e Iran, questo popolo ha sempre goduto di forti diritti.

Il CDS, dopo aver ottenuto l’apertura di un tavolo di dialogo, avvierà una serie di colloqui “più ampi”, per trovare una soluzione ai problemi attuali e risolvere la crisi del paese a guerra finita. Il Consiglio democratico siriano, che gode del sostegno degli Stati Uniti, attualmente controlla il 27% dell’area della Siria nel nord e nel nord-est del paese e vorrebbe concordare con Bashar al-Assad una road map verso una Siria democratica e federale.

La delegazione del CDS si è recata a Damasco dopo che il presidente siriano aveva avvertito i curdi che avrebbero dovuto sedere al tavolo del dialogo, prima che l’esercito siriano fosse costretto a ricorrere a un’opzione militare, per liberare i territori non curdi occupati impropriamente. Ora i curdi si dichiarano pronti a consegnare il controllo dell’Eufrate orientale al governo. Questa decisione curda segue il rifiuto USA di soccorrerli nelle città di Manbij e Afrin, nel nord della Siria, attaccate e occupate dalla Turchia.

Sebbene i curdi siano alleati degli Stati Uniti, le contraddizioni di Washington hanno quindi spinto i curdi a rivolgersi a Damasco. Tuttavia, l’Agenzia Reuters avverte che qualsiasi negoziato tra Damasco e le forze curde, solleverebbe nuovi contrasti con l’esercito americano, illegalmente dispiegato nelle aree siriane controllate dai curdi. Infatti, nonostante l’ISIS sia ormai capitolato, la presenza degli Stati Uniti a est dell’Eufrate, zona ricca di petrolio, sta addirittura crescendo.

Gli Stati Uniti, senza l’autorizzazione di Damasco, schierarono le loro truppe in Siria e crearono più di dieci basi militari. Hanno sostenuto e usato i terroristi in chiave anti-siriana e contro il governo di Assad. Il governo siriano ha ripetutamente denunciato nelle sedi internazionali la presenza di forze americane in Siria, definendole illegali e illegittime e chiedendo il ritiro degli USA, che considera truppe d’occupazione della Siria.

Luciano Bonazzi
Fonti: www.reseauinternational.net – www.parstoday.com