#UE #Donbass Assassinato Zakharchenko, presidente della Repubblica popolare di Donetsk

Il presidente Aleksandr Zakharchenko, è morto in seguito di un attentato terroristico

L’attacco che ha ucciso il leader è avvenuto nel’Ucraina orientale, dove un’esplosione ha investito un locale situato nella città di Donetsk. L’ordigno, oltre ad aver ucciso Aleksandr Zakharchenko, ha ferito ferito diversi funzionari governativi.

Le conseguenze dell’atto scellerato, andranno a colpire il processo di pace, che a partire da ora va considerato praticamente nullo. L’attentato ordito dalla giunta nazista di Kiev, sostenuta da Unione Europea e NATO, è un chiaro segno che l’occidente non ha la volontà di raggiungere un accordo di pace nelle aree ucraine a maggioranza russofona. L’intento dei nazisti pro-UE che dopo il putsch di Piazza Maidan controllano illegalmente il paese, è quello di proseguire la pulizia etnica dei russofoni ucraini, oggi rallentata dagli accordi di Minsk, ma mai cessata del tutto.

Miliziani di Kiev del Battaglione Azov

I servizi di sicurezza di Donetsk, che sono riusciti ad arrestare i colpevoli dell’omicidio, hanno confermato che si tratta di agenti ucraini e alcuni loro complici. Il leader guidava la Repubblica popolare di Donetsk dal novembre 2014, in seguito al colpo di stato nazista che cacciò il legittimo presidente ucraino Viktor Yanukovich, eletto democraticamente. Dopo il golpe UE, le province ucraine orientali di Donetsk e Lugansk non accettarono la nuova giunta antidemocratica, e proclamarono l’autonomia fino al ripristino di istituzioni democratiche.

Mosca ha condannato duramente l’omicidio del 42enne Zakharchenko, aggiungendo che avrà conseguenze sul processo di pace in Ucraina. Quasi a far seguito alle dichiarazioni russe, Aleksandr Kazakov, già consigliere di Zakharchenko, ha annunciato che è stato imposto lo stato di emergenza e che i confini con l’Ucraina sono di fatto “sigillati”.

Il comandante partigiano Arsenji Pavlov detto “Motorola”, assassinato da agenti infiltrati dall’OSCE

In precedenza il leader di Donetsk è sopravvissuto a diversi tentativi di omicidio, mentre altri comandanti partigiani della repubblica, Arsenji Pavlov detto “Motorola” e Pavel Driomov detto “Batia”, Ataman della Grande Armata Cosacca del Don, sono stati uccisi da agenti di Kiev infiltratisi in Ucraina orientale sotto copertura OSCE, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

Attualmente, il deputato Dmitry Trapeznikov, è stato nominato nuovo leader del DPR e s’impegna a dare continuità alla lotta anti-nazista, fin qui condotta dal Presidente Aleksandr Zakharchenko. Ciò che temiamo maggiormente, è che l’attentato sia una provocazione per far intervenire la Russia, con la conseguenza di una reazione militare USA-UE. In tal modo, la guerra contro Mosca, tanto a lungo agognata da John McCain, recentemente scomparso, incendierebbe tutta l’Europa.

Li abbiamo battuti prima, li batteremo ancora: non prævalebunt!

Luciano Bonazzi