#Iran Nessuna lacrima per i bambini iraniani?


Famiglie fuggono dal luogo dell’attentato. Foto: Fatemeh Rahimavian / AP

L’Iran è abituato a subire enormi pressioni dagli Stati Uniti, che esplicitamente quanto costantemente, cercano con ogni mezzo di farne cadere il regime. Con disappunto, rileviamo che il recentissimo attentato in Iran, pare non sorprenda o provochi sdegno nella cosiddetta “Società Civile”. Dove sono candeline, orsacchiotti, bigliettini, pianisti che si esibiscono in strada, persone che si abbracciano e striscioni “non avrai il mio odio”? A nessun benpensante radical chic è passato per la mente. Lo Stato Islamico ha già rivendicato ufficialmente la propria responsabilità, ma l’Iran non si sofferma su di esso e immediatamente ha indicato USA e Sauditi. Come in altre occasioni, sottolineiamo che il regime di Teheran non è immacolato, ma con tutti i suoi difetti, almeno combatte il terrorismo faccia a faccia.

Mentre si avvicina la data in cui gli Stati Uniti faranno rispettare l’embargo sul petrolio iraniano, il Pentagono vuole piegare gli iraniani a tutti i costi, anche se questi non mostrano alcun segno di cedimento. Dunque, Americani, Sauditi, Israeliani ed Emirati, stanno testando ogni tipo di tattica, psicologica, economica e sovversiva, per spezzare la ferrea volontà iraniana, finora senza successo.
L’ultimo atto di pressione su Teheran è stato lo scellerato attacco terroristico a una parata militare in occasione della “Giornata dell’esercito” ad Al Ahwaz, capoluogo della provincia del Khuzestan, nel sud-ovest dell’Iran.

La guerra strisciante contro l’Iran

In passato, quando il presidente iracheno Saddam Hussein era utile agli Stati Uniti, spesso sobillava gli iraniani del Khuzestan e tentava senza successo d’installare nell’area cellule sovversive permanenti. In occidente non se ne parla, ma quotidianamente, in una delle regioni di confine iraniane, vengono attuate operazioni sovversive. Si tratta di una guerra segreta e silenziosa, che CIA, Sauditi e Mossad portano avanti da decenni contro Teheran e che viene contrastata ogni giorno e con estrema professionalità dalle Guardie della Rivoluzione.

Totalmente circondato: come può l’Iran rappresentare un pericolo? immagine Euro-Med.dk

Per quando gli esperti anti-iraniani sostengano l’inutilità degli attentati, e che questi non possono rovesciare il regime degli Ayatollah in Iran, CIA e Mossad persistono a utilizzarli. Del resto, questo tipo di azioni è un business di successo, finanziato dai Sauditi e dagli Emirati in chiave anti-Sciita, per imporre all’Iran l’ideologia Sunnita-Wahabita.

Quest’oggi, nei TG, circolava il video di rivendicazione della paternità del massacro di Al Ahwaz, nel quale i kamikaze di Daesh-IS dichiaravano che gli sciiti sono infedeli. Le telecamere hanno mostrato di sfuggita i bambini messi in salvo dalle Guardie della Rivoluzione, ma nessuno in occidente, in Italia, si è commosso. Abdelkhaleq Abdallah, uomo forte e consigliere degli Emirati Arabi Uniti, ha indirettamente rivendicato la paternità dell’attacco terroristico. In un messaggio ha dichiarato che l’attentato di Al Ahwaz non può essere descritto come atto terrorista, perché ha preso di mira un obiettivo militare: i bambini e i civili morti sono danni collaterali?

Vogliono spaccare l’Iran

Guardando al contesto strategico di questa azione terroristica, appare chiaro che è stato progettato ed eseguito per fare danni tra i civili e ottenere la prima pagina dei media occidentali. Ovviamente, il nostro mainstream, è prontissimo a fare da cassa di risonanza a tutte le Fake News della galassia NATO. Come abbiamo visto, i nostri media hanno fatto passare le dichiarazioni dei terroristi, senza fare alcuna analisi e senza sottolineare che l’eccidio alimenta la Fitna, cioè la guerra santa dei sunniti per cancellare etnicamente gli sciiti.

Iran: Gruppi etnici e altre informazioni. immagine diruz.it

Come la Siria e il Libano, l’Iran è un mosaico etnico-religioso in cui il gruppo sciita è maggioritario, ma tutti i gruppi nei secoli hanno imparato a convivere. Ad esempio, il Khuzestan, oggetto di questo orribile attacco, non è abitato da persiani, ma da arabo-sciiti. Questi appartengono alla tribù dei Beni Kaab, etnia estesa fino ad oltre il Kuwait. Dunque, uno degli obiettivi dei Wahabiti, potrebbe essere quello di spaccare l’Iran, creandovi uno scontro etnico tra gli sciiti persiani e arabi, e le minoranze sunnite, queste ultime più affini al Wahabismo.

In occidente pochi comprendono le differenze in seno all’Islam e il vulcanico magma multietnico-religioso che convive nel medio oriente. Un mondo controverso e aggrovigliato, nel quale quasi ogni gruppo lotta contro l’altro per conservare e aumentare il proprio dominio sulla regione. Mentre gli israeliani sono astuti e “chirurgici”, Stati Uniti e Arabi si muovono come elefanti in una cristalleria, il tutto oscurato da una formidabile, poderosa, propaganda di stampo orwelliano.

In questo magma, cristiani, yazidi, drusi, zoroastriani e tanti altri piccoli gruppi cercano di non farsi notare e sopravvivere, ma gli sciiti, che hanno una grande capacità di autocontrollo, non si piegano. Prendiamo ad esempio gli Houti-sciiti dello Yemen, stanno nascosti nei loro buchi fintanto che li bombardano (anche con bombe italiane), quando finiscono i bombardamenti, escono all’aperto e massacrano gli invasori, sprezzanti delle loro stesse vite.

Sarà una filosofia di vita la loro, ma gli iraniani, nonostante avrebbero i mezzi per dare del filo da torcere a Stati Uniti e Israele, non si arrendono e non reagiscono. Per quanto riguarda i piccoli regni ostili del Golfo, la macchina militare e l’intelligence iraniana potrebbe cancellarli, ma Teheran sente di avere una grande responsabilità. Una cosa che pochi sanno o notano, è che gli sciiti non utilizzano il terrorismo come strumento, hanno stretti rapporti con Russia e Cina, e sono ben consci del fatto che se reagissero finirebbero per scoppiare quella terza guerra mondiale tanto agognata dagli Stati Uniti, ovvero da Globalisti, Nuovo Ordine Mondiale e dalle Famiglie che ne sono a capo.

Nonostante l’insensibilità occidentale, oggi noi piangiamo le vittime iraniane come fossero francesi, belghe… ecc.

Luciano Bonazzi

Fonti: i vari link che trovate nel testo.