L’Armata Russa distrugge deposito di aerei a Lviv. Convergenze nella trattativa di pace Mosca-Kiev.

Mosca 18 marzo ore 19.16 – Pochi minuti fa, il portavoce della Difesa russo Igor Konashenkov ha annunciato che stamane è stato distrutto un deposito di aerei da combattimento presso una fabbrica di aerei a Lviv, nell’Ucraina occidentale: “A seguito dell’attacco, un deposito di aerei da combattimento ucraini, fermi in un impianto di riparazione degli aeromobili nella città di Leopoli è stato distrutto” inoltre, ha aggiunto che: “sono stati distrutti depositi di munizioni ed equipaggiamento militare ucraino nei sobborghi di Nikolaev e Voznesensk”. L’attacco è stato effettuato con armi di precisione a lungo raggio: “Le forze armate della Federazione Russa, continuando la loro offensiva di successo, sono avanzate a una profondità di sei chilometri in un giorno e hanno raggiunto la linea Novoukrainka-Shakhterskoye”.

Spiragli di speranza nella trattativa di pace tra Mosca e Kiev

Mentre giungevano queste notizie dal fronte militare, l’ex ministro della cultura della Federazione Russa e aiutante presidenziale Vladimir Rostislavovich Medinskij annunciava che si è finalmente trovata una convergenza tra le posizioni di Mosca e Kiev e questa, più che la guerra, è la notizia più importante. Ad accelerare l’avvicinamento tra Russia e Ucraina è stato l’annuncio del presidente Volodymyr Zelenskyj di volere uno status di paese neutrale e di non adesione alla NATO da parte di Kiev. Riguardo alla neutralità dell’Ucraina Medinskij ha dichiarato: “Il tema dello status neutrale e della non adesione dell’Ucraina alla Nato è uno dei punti chiave dei colloqui, questo è il punto che ha avvicinato finalmente le parti”, aggiungendo che però restano da chiarire alcune sfumature contenute nei paragrafi presentati dall’Ucraina.

In pochi colgono il fatto che ad aver creato a tavolino questo scontro è stato l’occidente, che ha aizzato l’Ucraina a combattere la sua guerra per interposta persona. È tempo che le ingerenze USA-NATO-UE cessino, anche perché l’ultima cosa che serve agli ex paesi sovietici, è il modello “democratico” occidentale, fatto di brogli elettorali e primi ministri non eletti da nessuno ma nominati in stanze segrete. Queste parole, assieme alle notizie della cacciata dei nazisti, liberando gran parte del territorio di Lugansk, annunciata in un breve comunicato dalla Resistenza della Repubblica Popolare, aprono uno spiraglio di speranza che presto torni la pace in tutta Europa: Russia compresa.

Col. Luciano Bonazzi