Mar Nero: La marina russa intercetta l’ennesima nave da guerra USA

Nel quadro delle provocazioni USA-NATO contro la Russia, domenica scorsa il cacciatorpediniere missilistico USS Ross è entrato nel Mar Nero. Si tratta dell’ottava nave da guerra degli Stati Uniti a entrare nella regione quest’anno.

In risposta all’incursione statunitense, Mosca ha inviato la nave lanciamissili Vyshny Volochyok che ha monitorato attentamente le manovre del cacciatorpediniere. L’USS Ross classificato Arleigh Burke Destroyer, fece notizia nel 2015, per aver provocato l’intervento dei jet russi Su-24, mentre attuava provocazioni aggressive presso le acque territoriali russe. Non è la prima volta che l’USS Ross mette in atto provocazioni nel Mar Nero, col chiaro intento di mantenere alta la tensione con Mosca. La scusa ufficiale per la sua presenza in casa dagli altri accampata da Washington, è quella dell’arresto, da parte della Guardia Costiera russa, di 3 navi da guerra ucraine e dell’equipaggio, che nel novembre 2018 avevano violato le acque territoriali russe nel Mar d’Azov.


La nave lanciamissili Vyshny Volochyok. foto navyrecognition.com

La scusa dell’arresto, viene accampata da Washington, nonostante il gesto di buona volontà da parte del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, che nel novembre 2019 ha restituito quelle navi militari legittimamente sequestrate. La decisione di restituzione russa, fu un gesto di apertura al nuovo presidente ucraino Volodymyr Zelenski sperando nella riappacificazione tra Mosca e Kiev: paradossalmente, dopo quel gesto distensivo, gli statunitensi hanno incrementato le loro incursioni.

Solo due mesi fa, un’altra nave da guerra degli Stati Uniti era entrata nel Mar Nero e anche in quel caso Mosca aveva sottolineato che l’esercito statunitense è un elemento estraneo alla regione, che con la sua presenza fa aumentare le tensioni e il rischio di incidenti. Riguardo al Mar Nero, secondo il diritto internazionale, per le operazioni di pattugliamento, sono ammessi non più di 21 velivoli che agiscano contemporaneamente. Considerato che le nazioni che s’affacciano sul mare sono Bulgaria, Georgia, Turchia, Romania, Russia e Ucraina, i pattugliamenti statunitensi sono illegittimi, destabilizzanti e nel peggiore dei casi porterebbero a incidenti in grado di scatenare un conflitto militare in Europa.

Nonostante Washington sia palesemente e come d’abitudine in casa altrui, afferma che le sue missioni navali nel Mar Nero sono conformi al diritto internazionale, atte a favorire la libertà di navigazione e rassicurare gli alleati della NATO di fronte alla cosiddetta “minaccia russa”.

Ma se con la scusa della “libertà di navigazione”, la Marina Militare Russa pattugliasse le acque territoriali di Cuba davanti alle coste della Florida: cosa accadrebbe?

 

Luciano Bonazzi

Fonti: reseauinternational.net oltre a tutti i link esterni inseriti nel testo