Ricostruzione #NotreDame: Macron vuole divenga simbolo della Francia moderna

Il presidente francese Emmanuel Macron sogna una Notre Dame simbolo della moderna Francia globalizzata. fotoprogetto da @20secondes.fr

Dal 2017, la Francia monitora circa 78.000 jihadisti, quali concrete minacce alla sicurezza nazionale. Da allora, nel paese, senza troppo divulgarlo nel timore d’episodi di emulazione, sono state vandalizzate tre chiese al giorno.

Anche l’antisemitismo traversale, politico oltre che religioso, sta provocando l’esodo degli ebrei dalla Francia, ha spinto il presidente della Confederazione degli ebrei francesi a dichiarare che “tra pochi decenni, in Francia non ci saranno ebrei”.

Purtroppo, i fatti di cui scriviamo, non turbano un paese laico e oggi fortemente influenzato dall’islam, come la Francia. Anche il presidente Emanuel Macron, che ha forti posizioni laiche e globaliste, rifiuta di affrontare i problemi interetnici e interreligiosi. Il presidente sembra cieco a ciò che accade, ignora anche le minacce per il laicismo, di chi antepone leggi teocratiche a quelle dello stato.

In Francia, il problema è che una religione forte e inclusiva come l’islam, non vuole dialogare con il cristianesimo e l’ebraismo oggi fortemente laicizzati. C’è di fatto che, religiosamente parlando, i musulmani sono molto più fermi nella loro fede rispetto agli altri due monoteismi.

Macron non vede e nemmeno concepisce esistano persone o gruppi di cittadini che non vogliono fondersi socialmente. Il presidente non trova motivi sostanziali per non integrarsi, così come non vede differenze tra ideologie, etnie e religioni: tutto molto bello, ma al momento utopico.

Da questo approccio ideologico, consegue che Macron abbia le sue idee personali sulla ricostruzione della cattedrale di Notre Dame, che riflettono una sua discreta cecità. Egli non crede che la ricostruzione di Notre Dame debba andare a restituire l’antica cattedrale gotica al suo splendore, Macron vuole che venga ricreata per essere “coerente con la nostra nazione moderna”.

Tra i progettisti interpellati dal leader francese, Tom Wilkinson della rivista di architettura Domus, ha proposto che la guglia andata distrutta, venga sostituita da un minareto, cioè una torre utilizzata per la chiamata islamica alla preghiera. Questo progetto andrebbe a “commemorare gli algerini che hanno lottato contro il governo francese negli anni ’60”. Egli ipotizza un’installazione aggraziata,  e stante il pragmatismo di Macron, non sorprenderebbe se il minareto di Notre Dame si realizzasse.

Infatti, in molti paesi islamici, particolarmente orgogliosi della propria storia e cultura, non ci si dovrebbe stupire se i ricchi musulmani finanziassero un’opera di questo tipo.

Tutta la struttura potrebbe divenire simbolo di modernità. foto boards.4chan.org

Dunque l’iniziale volontà espressa da Macron di riportare Notre Dame alla sua antica gloria, potrebbe invece vedere una ricostruzione “coerente con la nostra nazione moderna”. In questa prospettiva, il governo francese ha annunciato l’istituzione di un concorso internazionale per la ricostruzione dell’antica cattedrale.

Dopo l’annuncio, i designer hanno iniziato a inviare le prime proposte, secondo alcune di queste, il rifacimento vedrebbe l’utilizzo di materiali contemporanei, come un tetto di vetro, una guglia d’acciaio o come abbiamo visto un minareto.

Lord Norman Foster, probabilmente l’architetto moderno più famoso della Gran Bretagna, ha svelato il suo progetto composto da un “baldacchino” di vetro e una guglia d’acciaio, che descrive come “un’opera d’arte spirituale… per catturare lo spirito fiducioso del tempo”.

La Spire of Dublin, sorta di obelisco moderno in O’Connell Street. foto holeinthedonut.com

Ian Ritchie, architetto famoso per la Spire of Dublin, un obelisco metallico eretto nella capitale irlandese, starebbe pensando a una proposta su linee simili, che descrive come “un cristallo riflettente rifrangente…” , cioè una guglia di vetro e acciaio senza dettagli.
Nelle valli del nostro Nord-est, nel 2018 una tempesta ha abbattuto cinque milioni di alberi. foto corriere.it

Ma… rifare Notre Dame come era non sarebbe meglio? Magari utilizzando il legno delle foreste del nostro nord-est, prima che marcisca tutto.

Luciano Bonazzi

Fonti: jihadwatch.org oltre a tutti i link esterni inseriti nell’articolo