#Russia_Ucraina Il Pentagono deciderà per l’Ucraina: Germania in affanno


Sembra che nelle ultime ore si stiano intensificando le chiamate telefoniche alle istituzioni russe, una conversazione definita interessante sull’Ucraina, è avvenuta oggi su iniziativa della parte americana. Il capo del Pentagono Lloyd Austin in persona, ha telefonato al ministro della Difesa della Federazione Russa Sergei Shoigu, per discutere della situazione in Ucraina. Al termine della conversazione, Shoigu ha affermato che con Austin: “Sono state discusse questioni di attualità della sicurezza internazionale, inclusa la situazione in Ucraina”. Il comunicato del Pentagono ha invece dichiarato che Austin: “ha chiesto un cessate il fuoco immediato in Ucraina, sottolineando l’importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione”.

La mappa elaborata dall’intelligence russa indica i soggetti coinvolti nei laboratori biochimici in Ucraina

In sintesi, il Pentagono, che con l’ingresso di Svezia e Finlandia sa di aver allargato ulteriormente il proprio espansionismo imperialista a est, probabilmente vuole capire quali saranno le conseguenze. Tuttavia è anche possibile cogliere certe malcelate ansietà occidentali, su una struttura che si ipotizza possa contenere quei laboratori biochimici statunitensi che preoccupano la Russia e forse  la presenza di alti ufficiali USA-NATO: parliamo ovviamente dell’acciaieria Azovstal.

Un’altra telefonata, è stata quella del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che nella conversazione ha chiesto al presidente Vladimir Putin un cessate il fuoco per risolvere diplomaticamente il conflitto. La conversazione con il leader tedesco è durata 75 minuti ed è stata principalmente dedicata alla durata del conflitto in Ucraina. Lasciamo perdere i soliti comunicati a favor di pubblico secondo cui Scholz avrebbe detto a Putin che in in Ucraina non c’è il nazismo. In realtà i due leader hanno parlato della situazione alimentare globale, che è peggiorata a causa delle mancate esportazioni di derrate alimentari, ma anche del timore che Putin chiuda i rubinetti del gas e del petrolio: cosa che distruggerebbe l’industria tedesca.

 

Col. Luciano Bonazzi

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