#Georgia Fallita la Rivolta ordita dalle ONG filoccidentali, il popolo brucia la bandiera UE

Photo courtesy lenta.ru

Meno di 10 giorni fa, i media mainstream inneggiavano alla presunta rivolta contro il governo, sostenendo che tra il 70 e l’80% dei georgiani smaniava per entrare nella comunità europea. Gli stessi media, accusavano la Georgia per via di una legge contro gli “agenti stranieri” che chiedeva alle ONG finanziate dall’estero di registrarsi e dichiarare chi le finanzia. Mentre l’occidente si stracciava le vesti, nessuno ha colto il fatto che la stessa legge è in vigore in vari paesi europei e negli Stati Uniti. Contro i due progetti di legge, a sentire i nostri media, centinaia di “cittadini” sono scesi in piazza per protestare contro chi vorrebbe “soffocare le aspirazioni comunitarie della popolazione”. Cittadini georgiani che protestavano? In realtà ciò che abbiamo visto nella protesta, è stato il tentativo di scatenare l’ennesima Rivoluzione Arcobaleno pilotata da qualche oligarca occidentale.

In realtà a scendere in piazza sono stati i dipendenti delle ONG, ai quali si sono aggiunti sfaccendati e scontenti. In primo luogo va sottolineato che i promotori dei due progetti di legge, sono deputati democraticamente eletti, al contrario degli attivisti delle ONG. Esattamente fanno parte del movimento georgiano Potere al Popolo, che per le proteste delle ONG ha accusato l’Occidente, di voler spingere la Georgia a iniziare un conflitto contro la Russia nelle regioni separatiste di Abkhazia e Ossezia del Sud. Dodici anni dopo il conflitto tra Russia e Georgia, oggi i rapporti tra i due paesi si sono normalizzati, tanto che attualmente 100mila russi sono andati a vivere a Tbilisi, trasferendo nel Paese l’equivalente di due miliardi di euro.

Dunque sembra ovvio che la tentata Rivoluzione Arcobaleno fosse pilotata dall’occidente in chiave antirussa, per approfittare del fatto che l’attenzione di Mosca è attualmente concentrata sull’Ucraina. Sia come sia, dopo gli agitatori delle ONG, a scendere in piazza è stato il popolo della Georgia, che tanto per chiarire come la pensa, ha bruciato la bandiera dell’Unione europea davanti al parlamento di Tbilisi. I georgiani hanno gettato a terra lo straccio blu incendiandolo in un rito liberatorio, tanto per chiarire cosa pensi il popolo dell’Unione Europea. Poi, mentre i manifestanti filmavano il rogo del satanico vessillo con i loro telefoni, al posto della bandiera dell’UE, qualcuno ha issato al suo posto la bandiera della Georgia: ma ovviamente in occidente se ne parla poco e male.

 

Col. Luciano Bonazzi

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