Il meeting Xi-Putin di Mosca, lancia una “nuova era”

Photo courtesy aljazeera.com

 

Checché ne dica il mainstream occidentale, l’incontro al Cremlino tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping è l’evento storico nel nuovo millennio. Durante il meeting, i due leader, unici in grado di contrastare lo strapotere satanico dello Stato Profondo statunitense, hanno disegnato il futuro del nostro martoriato pianeta. Nel nuovo accordo siglato tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin, i due leader di un mondo più libero del nostro, hanno dato alla loro partnership una connotazione “senza limiti”. Il meeting del Cremlino è anche una sfida all’arroganza occidentale, che tramite Corte penale internazionale dell’Aia ha emesso un mandato di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin.

Questo tribunale, contesta al presidente russo di aver trasferito in Russia i bambini russofili dell’Ucraina, per sottrarli al genocidio dei russi perpetrato dalle squadracce naziste della Giunta di Kiev. Ciò che colpisce è il fatto che quel tribunale non si sia mai occupato dei crimini di guerra USA/NATO e che è disconosciuto in primis dagli Stati Uniti, nonostante ora inneggino alla sordida decisione degli pseudo-giudici. In ogni caso Xi Jinping ha ignorato totalmente la sentenza dell’Aja, preferendo sottolineare i legami per una “nuova era” di cooperazione sino-russa. Inoltre, auspicando un “dialogo responsabile” per risolvere la crisi ucraina, Xi ha detto: “Abbiamo firmato una dichiarazione sull’approfondimento del partenariato strategico e dei legami bilaterali che stanno entrando in una nuova era. Cina e Russia dovrebbero lavorare più da vicino per portare avanti una maggiore cooperazione pratica”.

In risposta Putin ha affermato che: “tutti gli accordi sono stati raggiunti e la cooperazione economica tra Mosca e Pechino per la Russia proritaria”. Dunque, il colloquio di questi giorni aveva lo scopo di cementare una partnership sino-russa “senza limiti”, come hanno annunciato i due leader fin dallo scorso febbraio 2022, poco prima che la Russia lanciasse l’Operazione Speciale in Ucraina. Su questo conflitto, il leader cinese ha affermato che Pechino vuole farsi: ” …guidare dai principi delle Nazioni Unite… e promuovere una soluzione pacifica, poiché cessino i combattimenti in Ucraina: Siamo sempre per la pace e il dialogo”.

Gas, Petrolio e Internet

L’accordo sino-russo include anche il lancio del gasdotto Power of Siberia 2, (Forza della Siberia-2). Progettato nel settembre 2020, il gasdotto, partendo dai giacimenti siberiani, passerà attraverso la Mongolia e porterà in Cina 50 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno. La lunghezza del gasdotto è di circa 6.700 km, 2.700 dei quali nel territorio della Russia mentre i restanti chilometri interesseranno Mongolia e Cina. Inoltre, grazie agli accordi sino-russo-mongoli, Mosca aumenterà le esportazioni di petrolio a Pechino.

Grazie al nuovo gasdotto la Russia andrà sostituire gli ex clienti dell’Unione Europea (circa 448 milioni) con quelli cinesi (1,4 miliardi nel 2022) e se poi aumenteranno le forniture all’India si parla di un mercato da 1,38 miliardi di persone. Riguardo a Internet, Russia e Cina hanno deciso di schierarsi: “contro la militarizzazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e sostenere la gestione multilaterale, equa e trasparente di Internet. Entrambe i paesi creeranno un sistema Internet globale multilaterale, equo e trasparente grazie al sostegno dei paesi sovrani della sfera [BRICS]”.

Il comunicato congiunto

Nella dichiarazione congiunta i due leader hanno accusato Washington di minare la stabilità globale, soprattutto dopo l’irruzione della NATO nell’area Asia-Pacifico (vedi patto militare AUKUS). Riguardo alla proposta di pace cinese, Putin ha affermato: “Riteniamo che molte delle disposizioni del piano presentato dalla Cina, siano in sintonia con gli approcci russi e possa essere preso come base per un accordo di pace, quando l’Occidente e Kiev saranno pronti per questo. Tuttavia, finora non vediamo tale prontezza da parte loro”. Il documento suddiviso in 12 punti proposto dalla Cina, esorta a un allentamento ed eventuale cessate il fuoco in Ucraina, congelando il conflitto, peccato però che gli Stati Uniti e non Kiev abbiano respinto tale eventualità. Inoltre la Casa Bianca ha affermato che la Cina non è imparziale ed ha esortato Pechino a fare pressioni sulla Russia affinché si ritiri dall’Ucraina. Dopo tale risposta il presidente Putin ha nuovamente accusato l’occidente di combattere “fino all’ultimo ucraino”.

Mentre si svolgeva l’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping, un occidente rabbioso ha ingiunto al povero primo ministro giapponese di precipitarsi a Kiev. Il compito del tapino era quello di dimostrare ai popoli occidentali che non tutta l’Asia è schierata contro gli USA. Triste a dirsi, è che il premier Fumio Kishida rappresenta quel Giappone martoriato dalle due atomiche, lanciate da Washington mentre era preda di una follia omicida. Non sappiamo se tutti i nipponici siano tutt’oggi vittime del terrore americano oppure siano sati colpiti dalla Sindrome di Stoccolma o entrambe le cose. Certamente questa rara visita del leader giapponese peraltro senza preavviso, dimostra che anche Tokyo come Roma è una squallida colonia degli Stati Uniti.

 

Col. Luciano Bonazzi

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