Bosnia-Herzegovina: Dalla Repubblica Serba lo stop alla NATO

Nella foto il presidente della Repubblica Serba di  Bosnia-Erzegovina Milorad Dodika

La Srpska, cioè la Repubblica Serba federata alla Bosnia-Erzegovina, vuole interrompere qualsiasi tipo di interazione con l’Alleanza Atlantica, ed è pronta a dichiarare l’indipendenza dalla Bosnia-Erzegovina secondo i principi ONU sull’autodeterminazione dei popoli. Questo è ciò che ha dichiarato martedì 11 aprile scorso, il presidente della Repubblica Serba Milorad Dodik: “Chiederò ai membri della commissione per la cooperazione con la NATO, formata dal Consiglio dei ministri, che interrompano il loro lavoro, perché il loro lavoro non ha senso”.

Questa dichiarazione di Dodik è la conseguenza delle pressioni occidentali sul popolo serbo, affinché dimentichi la brutale aggressione della NATO contro la Jugoslavia. La pretesa dell’occidente è che i Serbi dimentichino il massacro genocida perpetrato nei loro confronti da USA – NATO, ed è vincolata alla concessione di prestiti per riparare i danni dei loro bombardamenti. In precedenza, il 23 marzo il governo della Repubblica Serba decise di sospendere i rapporti con le ambasciate di Stati Uniti e Gran Bretagna in Bosnia-Erzegovina, sottolineando che: “La sospensione della cooperazione durerà fino a quando le ambasciate statunitensi e britanniche non abbandoneranno le interferenze negli affari della Bosnia-Erzegovina e che tale decisione è stata forzata dagli Stati Uniti e dalla parte britannica”.

Soprattutto i Serbi della Bosnia-Erzegovina, non riconoscono la legalità dell’accordo di Dayton e non accettano che USA e UK, abbiano imposto loro un rappresentante, nominato senza il consenso del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ecco perché la Repubblica Serba si è detta pronta a dichiarare l’indipendenza in risposta ai piani dell’Alto Rappresentante delle Nazioni Unite presso la Bosnia-Erzegovina Christian Schmidt. Inoltre il paese vuole adottare una nuova legge per riappropriarsi delle proprietà serbe, ora in mano al governo centrale della Bosnia-Erzegovina.

Organizzazione della Bosnia-Erzegovina

Secondo la costituzione dello stato federale basata sull’Accordo di Dayton e firmato a Parigi il 14 dicembre 1995, nel paese esistono due stati, uno croato-musulmano col 51% degli abitanti e uno serbo col 49%. Nei fatti la Bosnia-Erzegovina è governata da un alto rappresentante che al di là della retorica più che le Nazioni Unite, nei fatti rappresenta USA, NATO e UE. La Russia, quale membro del Consiglio di Sicurezza della Nazioni, è sempre stata critica verso questa gestione del paese. Dal canto suo, la Repubblica Serba, oltre a non aver mai firmato l’Accordo di Dayton, come abbiamo accennato sopra non riconosce la legittimità dell’Alto Rappresentante dell’ONU per la Bosnia-Erzegovina Christian Schmidt. Infine la Srpska, non vuole più avere un esercito, un sistema amministrativo e giudiziario centralizzati, ma auto-determinarsi come popolo e nazione.

Col. Luciano Bonazzi

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