#GuerraNatoRussia Il Donbass sarà libero a fine 2022: NATO e UE si preparino a nuovi esborsi

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A quanto pare, se la Russia non ha fretta, nemmeno i dirigenti della Repubblica Popolare di Donetsk si affannano e prevedono che il loro territorio sarà denazificato per fine anno. Ad affermarlo il vice comandante della Resistenza della Repubblica Eduard Basurin, che intervistato dal canale televisivo Russia 24 ha dichiarato: “La liberazione del Donbass sarà completata quest’anno”. La Repubblica di Donetsk e quella di Lugansk sono state riconosciute il 21 febbraio scorso, dal presidente russo Vladimir Putin. Il riconoscimento di Putin collimare con una ulteriore escalation del genocidio degli ucraini di etnia russa e dopo otto anni di attacchi da parte della Giunta di Kiev. Al culmine delle atrocità, il 24 febbraio scorso, il presidente Putin dette inizio a un’Operazione Speciale di denazificazione dell’Ucraina.

La fine del genocidio dei russo-ucraini

 

Il 16 luglio scorso, il Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu si è recato in Ucraina per ispezionare i soldati russi. Nel corso della visita Shoigu ha fornito all’Esercito Russo indicazioni affinché nelle aree operative vengano limitati i bombardamenti da parte del Regime di Kiev, contro le infrastrutture civili e i cittadini del Donbass. Il Ministro e generale dell’esercito Sergei Shoigu, ha poi ascoltato il generale Sergei Surovikin e il colonnello generale Alexander Lapin, per comprendere l’attuale condizione dei civili russofoni. In tal senso, le decisioni di Shoigu segneranno l’inizio di una nuova offensiva nell’area della Repubblica di Donetsk per proteggere dai nazisti di Kiev la popolazione civile.

Effettivamente le Forze Ucraine schierate vicino a Donetsk bombardano quotidianamente con missili e artiglieria occidentali, la popolazione civile che vive nell’area, aumentando esponenzialmente il numero delle vittime. Già in precedenza, il Cremlino aveva avvertito Kiev e l’Occidente, che la Russia non stava ancora usando la forza, ma operava prudentemente per limitare le vittime civili. Al contempo, il 7 luglio scorso Putin aveva sottolineato di essere pronto a negoziare in ogni momento: “Oggi sentiamo che vogliono sconfiggerci sul campo di battaglia. Bene, cosa posso dire, ci provano”. Infine Putin aveva assicurato che Mosca non si sarebbe mai sottratta a colloqui di pace.

 

Col. Luciano Bonazzi

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