#GuerraNatoRussia L’UE stanzia altri 500 milioni di euro di aiuti militari all’Ucraina

Photo courtesy republicworld.com

 

Secondo il mass media multinazionale Bloomberg l’Unione Europea si sta accingendo a stanziare altri 500 milioni di euro di aiuti militari all’Ucraina. La decisione finale è prevista durante la riunione dei ministri degli esteri dell’UE che si terrà lunedì 18 luglio prossimo. Considerato che l’Italia sarà rappresentata da un soggetto come Luigi Di Maio, costui ovviamente confermerà supinamente di finanziare parte di questo esborso sottraendolo ai cittadini italiani. Quando verrà imposta questa decisione sui nuovi aiuti militari, l’importo totale speso dall’Unione Europea per fornire assistenza alla Giunta di Kiev raggiungerà i 2,5 miliardi di euro. Sarà che ci suona come una beffa, ma le forniture militari dell’UE all’Ucraina verranno erogate attraverso il Fondo europeo per la pace (EPF).

All’interno dell’EPF, gli euroburocrati hanno creato all’uopo uno speciale meccanismo che calcola i costi degli equipaggiamenti militari e delle munizioni che ciascun paese dell’UE deve fornire all’Ucraina. Il capitolo di spesa del poco pacifico Fondo per la Pace, viene finanziato per un massimo di circa 6 miliardi di euro. Però ci chiediamo se sia il caso di proseguire a gettare soldi in questo conflitto, soprattutto in previsione dei probabili razionamenti energetico-alimentari che gli Stati membri dell’Unione Europea potrebbero introdurre a partire da quest’autunno. Alla luce di questa eventualità, a Bruxelles c’è chi pensa ai nuovi modi per continuare a fornire sostegno militare all’Ucraina, anche davanti agli eventuali razionamenti.

Se continueremo a utilizzare il Fondo europeo per la Pace, sarà infatti necessario innalzarne il tetto di copertura economica e il modo individuato dagli euroburocrati sarà quello di stornare i fondi stanziati per altri progetti. Con questa operazione di spostamento di fondi, la Commissione Europea potrebbe evitare le complesse negoziazioni richieste, di mediazione tra tutti gli Stati membri. Secondo i dati riportati dalla Armed conflict location & event data project (Acled), Ong specializzata nella mappatura dei conflitti, al 21 marzo 2022 in tutto il mondo, erano in atto 59 guerre oltre a centinaia di battaglie e scontri. In parole povere i personaggi ineletti di Bruxelles, accanendosi in un conflitto che non ci riguarda, stanno impoverendoci ogni giorno di più, spingendoci oltre l’orlo del baratro.

 

Col. Luciano Bonazzi

Articoli precedenti QUI