#GuerraUsaRussia Bielorussia nell’occhio del ciclone NATO. Zelensky disponibile alla pace, Usa, Nato e Ue, NO!

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Il 23 febbraio scorso, il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak aveva annunciato provvedimenti per i confini con Bielorussia e Russia: “Abbiamo avviato l’espansione preventiva delle misure di sicurezza al confine con Russia e Bielorussia. Le prime fortificazioni sono in costruzione al confine con la regione di Kaliningrad”. Tra i primi risultati, sul confine della Bielorussia, più di 500 camion commerciali sono bloccati al checkpoint Kukuriki-Kozlovichi.

La decisione polacca crea però un conflitto riguardo a quanto previsto dall’Associazione europea di libero scambio (EFTA), dall’Accordo sullo Spazio economico europeo e della Confederazione svizzera (AELS). Sul confine della Polonia con Bielorussia e Russia, sono stati piazzati ricci anticarro e barriere di cemento, mentre dall’ottobre 2022 è in costruzione e sta per essere completata, la costruzione di una barriera elettrica ed elettronica di 199 chilometri.

L’Occidente vuole la guerra

Sembrerà un paradosso ma Washington e Bruxelles sono contrari al piano di pace proposto dal leader cinese Xi Jinping. Sorprendentemente, Mosca apprezza le proposte contenute nel documento e Zelensky è disposto a parlarne discuterne
di, ma l’Occidente lo respinge. Nei fatti Kiev non ha chiuso la porta ai 12 punti proposti da Pechino e il consigliere consigliere del presidente dell’Ucraina Mychajlo Mychajlovyč, pur rimarcando alcune criticità sostanziali non boccia il piano di pace.

Il No secco, per l’appunto paradossale, proviene da Usa, Nato e Ue. Nei fatti l’Occidente non vuole la pace in Ucraina e nel respingere la proposta cinese, accampa la scusa che la Cina non è credibile. Insomma, sembra che il piano occidentale sia esattamente quello di combattere contro la Russia fino all’ultimo ucraino.

 

Col. Luciano Bonazzi

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