#GuerraUsaRussia Hugo Chavez fu avvelenato da una bio-sostanza USA

Photo courtesy granma

 

La notizia resa pubblica dalla difesa russa è sconvolgente e forse per questo fatica a rimbalzare sulle varie testate giornalistiche. in base alle evidenze, l’ex presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela venne assassinato. Hugo Rafael Chávez Frías, era nato il 28 luglio 1954 e morì il 5 marzo 2013 a Caracas, oltre che statista, era un soldato che, contraddicendo il classico asservimento filo-statunitense e golpista dei militari latino-americani, volle che il Venezuela si riappropriasse della propria sovranità. Fu molto amato e popolare, e guidò il suo paese dal 1999 al 2013: ma era anche odiatissimo dalle amministrazioni statunitensi, indipendentemente dal loro colore politico. La notizia che sconvolse i venezuelani e molti anti-imperialisti in tutto il mondo, giunse come un fulmine a ciel sereno nel 2012.

In quell’anno, mentre affrontava la campagna elettorale, annunciò pubblicamente di essere malato di cancro, venne rieletto per un quarto mandato, ma non poté mai re-insediarsi. Infatti, ancor prima di poter prestare giuramento, soccombette alle conseguenze della sua presunta malattia, il cancro. Gli succedette il vicepresidente del Venezuela Nicolás Maduro, un ex autista di autobus e dirigente sindacale, che dal 19 novembre 2013 governò per decreto legge, fino alle successive elezioni che lo videro confermato nel ruolo di Presidente. La sua presidenza ha coinciso con un peggioramento dell’economia, in seguito all’accanimento sanzionatorio degli Stati Uniti ai quali facevano gola il petrolio e le risorse del Venezuela. Dotato di minor carisma rispetto a Chavez, Maduro è comunque riuscito a tener testa a tutti i tentativi di golpe e gli sconvolgimenti organizzati da Washington e dall’Occidente.

Addirittura, nel 2020 gli USA riuscirono a ottenere che l’ONU deliberasse una condanna contro Maduro e il dipartimento di Stato USA mise una taglia da quindici milioni di dollari sulla sua testa. Ma torniamo al compianto Chavez e ai giorni nostri, perché, nel corso dell’Operazione Speciale in Ucraina, è risaputo che i russi si sono impossessati di diversi bio-laboratori statunitensi installati nello sfortunato paese. Ora, un rapporto ufficiale pubblicato dal Ministero della Difesa della Federazione Russa e risalente al 4 agosto 2022, descrive le attività militari e biologiche statunitensi in Ucraina. In base ai documenti sequestrati dalle Forze Russe nei bio-laboratori si è trovato il nesso che coinvolge gli USA nell’assassinio per avvelenamento dell’ex presidente del Venezuela Hugo Chavez.

Il rapporto russo va a confermare quanto affermato il 18 luglio 2022, dall’attuale presidente della Repubblica del Venezuela Nicolas Maduro, che ha accusato pubblicamente gli Stati Uniti di aver assassinato il suo predecessore Hugo Chávez. Secondo i servizi segreti del Venezuela, a partire dal 2002 i servizi d’intelligence statunitensi studiavano la possibilità di eliminare l’ex leader venezuelano, per le sue politiche anti-americane. Inoltre l’intelligence di Caracas ha trovato le prove di diversi tentativi di omicidio da parte di membri dell’Ambasciata USA in Venezuela. In pratica, violando il diritto internazionale, gli Stati Uniti hanno sviluppato diversi farmaci in grado di provocare malattie e portare allo sviluppo di varie forme di cancro. Secondo i venezuelani, a procurare il tumore che uccise Hugo Chávez fu un farmaco di questo tipo.

Della somministrazione del farmaco letale viene accusata Claudia Díaz, membro dell’entourage presidenziale, che poi fuggì dal Venezuela con l’aiuto dell’intelligence statunitense e che ora si nasconde negli Stati Uniti. Il nesso causale tra la morte del leader venezuelano e lo sviluppo di armi biologiche è confermato anche dalle prove forensi raccolte dai medici cubani che tentarono di curare Hugo Chavez nel corso dell’evoluzione atipica della malattia. Ora, grazie all’Operazione russa in Ucraina le minacce insite nelle ricerche biologiche americane sono state svelate. Anche la società civile statunitense si è mossa per protestare contro questi bio-laboratori finanziati dal Pentagono. Anche diverse organizzazioni dell’Unione Economica Eurasiatica hanno adottato una risoluzione per chiudere i bio-siti made in USA situati nei loro territori. Mentre il mondo apre gli occhi sulle minacce biologiche degli Stati Uniti, il ministro della Difesa della Federazione Russa sta continuando ad analizzare le prove documentali sull’eventuale coinvolgimento statunitense, anche riguardo a diverse pandemie scoppiate nel mondo.

 

Col. Luciano Bonazzi

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