#GuerraUsaRussia L’Armata Russa ha colpito il quartier generale ucraino a Bakmut

 

Questa è una notizia che non varrebbe nemmeno la pena dare, infatti la situazione a Bakmut/Artemovsk, risulta ridicola se non fosse tragica. Questa città contesa, a maggioranza russa pur trovandosi per ora in Ucraina, viene ancora attribuita alla Giunta di Kiev unicamente dalla propaganda occidentale. “Attribuita” perché di fatto è già stata conquista dai russi, e sono presenti unicamente alcune sacche controllate da soldati ucraini e “mercenari NATO”, che Zelensky usa come carne da macello. Nei fatti, l’esercito russo controlla la cittadina salvo, come già detto, alcune roccaforti dove restano assediate le Forze di Kiev. Mentre controllano Bakmut/Artemovsk, le truppe russe sono unicamente impegnate a bloccare l’arrivo di armi e risorse agli assediati.

Nel quadro di questa situazione, ieri ci è giunta notizia che le Forze Missilistiche Russe hanno colpito il Quartier Generale, nel quale stavano affluendo i rimpiazzi inviati nella città dalla Giunta di Kiev. Il portavoce del ministero della Difesa russa Igor Konashenkov ha spiegato: “Nella parte occidentale di Bakmut/Artemovsk, in direzione di Donetsk, i distaccamenti d’assalto russi stanno continuando a distruggere le Forze di Kiev e i mercenari stranieri. Le truppe aviotrasportate e altre unità russe attaccano il nemico dai fianchi, impedendo i tentativi ucraini di portare ulteriori riserve nella città“.

Inoltre, ha detto Konashenkov: “Le truppe missilistiche hanno colpito il quartier generale della difesa congiunta ucraina della città e le unità della cosiddetta Legione straniera, nell’area dell’insediamento di Konstantinovka nella Repubblica Popolare di Donetsk. Nella serata, le Forze Aerospaziali Russe hanno lanciato un attacco missilistico con armi di precisione a lungo raggio, contro il dispiegamento temporaneo delle unità di riserva delle Forze di Kiev. Tutti gli obiettivi designati sono stati colpiti e l’avanzata delle riserve nemiche nelle aree di combattimento è stata fermata”.

Col. Luciano Bonazzi

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