La sconfitta dell’occidente in Africa

Gli stati occidentali, hanno una conoscenza limitata e distorta dell’Africa di oggi e faticano a comprendere perché le loro politiche vengano respinte da tutto il continente. Per le sue vicende che si ripercuotono sull’Europa, l’Africa è sempre presente nel nostro mainstream, anche quando al centro vi sono proclamate pandemie, Ucraina e varie “emergenze” senza interruzione nella loro continuità. Mentre l’occidente continua a ragionare per stereotipi, non vede lo sviluppo di quei paesi africani, che finora ha depredato. A causa di questa mentalità imperialista, anglo-americani ed europei occidentali non sanno trattare i leader africani come loro omologhi. In pratica, quando il nostro mainstream parla della visita di un presidente africano ad esempio in Italia, tratta quel rappresentante in modo diverso da come tratterebbe Macron, Biden eccetera.

Questa mentalità postcoloniale, ci fa dunque perdere molte opportunità, il tutto a vantaggio di Cina e Russia, che scevre dai nostri pregiudizi cooperano con molti paesi africani. Di recente, la vicepresidente USA Kamala Harris si è recata in Africa, dove ha trovato il tempo di criticare l’introduzione in molti stati di leggi anti-LGBTQ+, particolarmente in Uganda. Pur convinta di fare cosa buona e giusta, la Harris si è intromessa degli affari interni di altre nazioni, con l’atteggiamento razzista di una zia che bacchetta i nipotini poveri. Secondo molti indicatori, oggi l’Africa è un continente in grande crescita. Ad esempio, la maggioranza dei terreni, eccezion fatta per i deserti e il Sahel, sono molto fertili. Inoltre il continente abbonda di risorse, e al contrario dell’Europa occidentale vive un boom demografico. Con l’aumento della popolazione e dell’economia, in futuro, molti paesi africani, potranno creare al loro interno uno stato sociale degno di questo nome.

Geopolitica e Geoeconomia

Posta tra l’Oceano Indiano e l’Atlantico, l’Africa è geopoliticamente strategica, anzi è d’importanza vitale, tanto da essere uno tra i principali teatri di giochi di potere per Cina, Russia da una parte e le tradizionali potenze europee dominate dagli Stati Uniti. Anche la Turchia, soprattutto in Nordafrica e oltre, sta aumentando con successo la sua presenza nel continente. Il problema per l’occidente è che sia gli Stati Uniti che l’Europa occidentale premono sui governi africani affinché accettino certi valori globalisti, in cambio di sostegno economico. Al contrario, sia la Cina che la Russia non impongono le loro culture in Africa e hanno rispetto delle mentalità locali. Questa cecità occidentale, dimostra l’arroganza di chi continua a trattare i paesi postcoloniali in modo paternalistico. Anche se alcuni dei “valori” che vorremmo imporre all’Africa a molti di noi appaiano giusti, questi non rispettano la cultura, l’auto percezione e le tradizioni degli africani. Questo atteggiamento negativo ha portato gli africani a percepire i nostri (dis)valori come neocoloniali: oggi gli africani rivendicano il diritto di scelta, cosa che Mosca e Pechino assicurano loro.

In Africa le due potenze rivali dell’occidente è come se si fossero divise i compiti, la Cina finanzia infrastrutture dando agli stati africani vantaggi reali, astenendosi dal criticarne la governance e i valori. Dal canto suo la Russia fornisce principalmente supporto militare nel contrasto ai gruppi terroristi, finanziati soprattutto da Francia, USA e Regno Unito per mantenere instabili le ex-colonie. Offrendo un supporto tangibile, Pechino espande nel continente la sua presenza geostrategica e geoeconomica, mentre il Cremlino stronca il terrorismo finanziato dall’occidente, in cambio dei benefit delle zone ricche di risorse. Queste risorse, oltre a quelle classiche, comprendono l’uranio che alimenta le centrali nucleari in Russia, mentre la Cina è interessata a Coltan e altri elementi fondamentali nel business dell’elettronica e della mobilità elettrica, ovvero: mentre noi ci masturbiamo il cervello coi neoliberal-arcobalenismi, Africa e Brics hanno davanti a loro un futuro roseo.

 

Col. Luciano Bonazzi

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