#GuerraUsaRussia #Zelensky Il vile omicidio di Tatarsky è un “atto terroristico”, arrestata presunta esecutrice

 

A poche ore dall’omicidio del corrispondente di guerra Vladlen Tatarsky, al secolo Maxim Fomin, gli investigatori sono giunti alla conclusione di essere davanti a un atto terroristico: “Sulla base dei risultati delle prime azioni investigative, il procedimento penale sull’esplosione nel caffè di San Pietroburgo è stato riclassificato nella parte 3 dell’articolo 205 del codice penale della Federazione Russa come atto terroristico”. L’esplosione dell’ordigno contenente mezza libbra di esplosivo (unità di peso angloamericana, rapporto 1 lb.=0,45359 kg, nel caso della povera Daria Dugina venne utilizzata una libbra di esplosivo), è avvenuto nella serata del 2 aprile in un caffè di San Pietroburgo. La deflagrazione ha ucciso il corrispondente di guerra Vladlen Tatarsky, coinvolgendo diverse persone, provocando 30 feriti. Grazie alle immagini delle telecamere, gli agenti hanno individuato la presunta responsabile dell’attacco, arrestandola.

La ragazza arrestata si chiama Daria Trepova, e poco prima dell’esplosione aveva donato a Tatarsky una statuetta, dicendo al corrispondente di averla realizzata essa stessa per donargliela. Il sospetto degli inquirenti, è che l’ordigno esplosivo fosse stato inserito proprio all’interno del manufatto. Il comitato investigativo nel suo rapporto ha affermato: “Daria Trepova è stata arrestata perché sospettata di aver commesso il crimine. Verso di lei sono in corso gli accertamenti investigativi necessari. L’indagine sta provando che la pianificazione e l’organizzazione del crimine sono attribuibili all’Ucraina”. Inoltre è emerso che Daria Trepova è una sostenitrice del cosiddetto “Fondo anticorruzione” l’organizzazione estremista e messa al bando nella Federazione Russa, facente capo tra gli altri a Aleksej Navalnyj. In questo momento questo se-dicente oppositore di Putin, si trova in carcere dove sconta una pena per appropriazione indebita.

Dietro a questa e altre organizzazioni, spesso coinvolte in rivolte colorate stile Euromaidan, si muovono agenti stranieri riconducibili alle oligarchie occidentali. Sta di fatto che il Comitato Investigativo che indaga sull’attacco terroristico ha concluso che: “L’indagine ha individuato l’intera catena delle persone coinvolte nel reato, dall’autrice ai mandanti”. Mentre gli inquirenti fanno il loro lavoro, da parte nostra puntiamo il dito contro i nostri media e in particolare i giornalisti. Troviamo indecenti la denigrazione e il compiacimento che inneggiano spregevolmente all’assassinio di Vladlen Tatarsky, che in tutti i casi è un collega giornalista ucciso mentre riceveva un premio. Siamo inoltre indignati per l’assenza di pietas cristiana nei confronti delle vittime coinvolte è il giustificazionismo verso un vile attentato terroristico.

 

Col. Luciano Bonazzi

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