#Iran: Attacco terroristico sunnita al quartier generale della polizia


La jihad, lanciata dai sunniti contro gli sciiti, risale agli albori dell’islam. La religione islamica venne creata nel VII secolo dopo Cristo alla Mecca, da Maometto. La successiva scissione avvenne a causa della rivalità tra la moglie bambina di Maometto Aisha, sposata quando quando questa aveva sei anni, e Ali, cugino e genero del profeta, futuro fondatore dell’islam sciita.

Il recente libro di Robert Spencer The History of Jihad: From Muhammad to ISIS, disponibile anche gratuitamente nella versione audiolibro per non udenti, spiega con ricchi dettagli la differenza tra le due versioni dell’Islam. La rivalità tra la moglie e il cugino e genero di Maometto, culminò con l’assassinio di Alì, perpetrato dalle forze califfali omayyadi nel 680 dopo Cristo a Karbalā, in Iraq.

Dopo l’assassinio di Alì, l’islam si pose il problema di stabilire se la suprema carica islamica, potesse essere ricoperta da qualsiasi credente, oppure se si doveva riservare ai discendenti di Maometto. In sintesi, il conflitto dei sunniti contro gli sciiti e nasce dall’imperialismo religioso arabo-sunnita sui persiano-sciiti e tutti gli islamici del mondo.

Uno dei più anacronistici dogmi dell’Islam, è quello della pena di morte per eresia e apostasia, che porta spesso all’esecuzione di Cristiani, Hindū e altri gruppi religiosi, nei paesi a maggioranza musulmana. Ebbene, se nei paesi islamici è abbastanza comune l’uccisione degli appartenenti ad altre confessioni, quel che non traspare è l’omicidio di fedeli sciiti ad opera di sunniti, soprattutto durante la commemorazione di Ali e dei 72 suoi seguaci

Come abbiamo fatto in altre occasioni, sottolineiamo che il regime di Teheran non è immacolato, ma con tutti i suoi difetti, almeno non pratica, ma combatte il terrorismo islamico. Dopo il precedente attentato del 24 settembre 2018, un nuovo attentato terroristico sunnita, ha colpito l’Iran: lo riferiscono le agenzie The New Arab e Fars,
Nell’attentato attuato con un’auto-bomba nella provincia sudorientale iraniana del Sīstān e BalūcistānL’attacco, avvenuto giovedì scorso, ha colpito la città portuale di Chabahar e il bilancio provvisorio è di almeno due morti e 42 ferti.

Il procuratore provinciale Ali Movahedirad, ha dichiarato che le forze speciali, in varie operazioni, hanno arrestato diversi individui sospetti e che si sta indagando sul ruolo dei sospettati di terrorismo.

Intanto, il gruppo jihadista Ansar al-Furqan ha rivendicato la responsabilità dell’attacco. Ansar Al-Furqan è un’organizzazione sunnita fondata nel dicembre 2013 che ha legami con l’Al-Nusra Front, versione siriana di Al-Qaeda, che in Siria è sostenuto dagli Stati Uniti e dall’Arabia Saudita: logicamente, l’Iran ha accusato questi ultimi di essere i mandanti dell’attacco, come ritorsione al supporto di Teheran alla Resistenza Houti nello Yemen.

Luciano Bonazzi