Iran e Iraq denunciano la minaccia di guerra costituita dagli Stati Uniti

Mentre in Medio Oriente crescono le tensioni crescono tra Iran e Stati Uniti, l’Iraq rischia di trasformarsi in un campo di battaglia. | Foto: businessinsider

C’è una domanda che spesso ci e vi poniamo: dove potete trovare a colpo sicuro le forze armate statunitensi? Ovviamente in casa dagli altri e a fare i bulli in giro per il mondo! Oggi 31 dicembre, mentre il mondo si appresta a lasciarsi alle spalle l’orribile anno 2020, nel pieno dei “mesti festeggiamenti”, c’è chi è impegnato a procurarsi una nuova guerra.

Lo ha denunciato il ministro degli Esteri iraniano, Mohamad Yavad Zarif, che ha descritto come, una serie di provocazioni inscenate dagli Stati Uniti, siano legate a una precisa strategia. Nei fatti, il Pentagono, è particolarmente impegnato a creare un pretesto per una guerra contro l’Iran. I metodi sono quelli ampiamente collaudati in tutti i conflitti della storia degli USA. Generalmente Washington alimenta rivolte arcobaleno tipo Piazza Maidan in Ucraina, oppure causa rivolte popolari delle popolazioni affamate dagli embarghi economici da essi stessi introdotti.

Un altro metodo utilizzato dagli USA, è quello di premere costantemente e provocatoriamente sul confine del paese entrato nel loro mirino, accade nel caso di Russia, Cina e appunto in Iran. Lo scopo di questa strategia è quella di provocare tensioni, incidenti ed escalation belliche. Talvolta non esitano a nemmeno a farsi attaccare come a Pearl Harbor [La spia sovietica Richard Sorge infiltrato in Giappone, aveva avvisato gli Stati Uniti dell’imminente attacco nipponico NDR] o ad auto attaccarsi per avere il pretesto per la guerra [è il metodo False Flag utilizzato da Hitler per invadere la Polonia auto bombardando la Germania. NDR].

Il ministro degli Esteri iraniano, ha affermato che l’intelligence irachena, ha scoperto che gli americani stanno cercando di “fabbricare un pretesto per la guerra”. In ogni caso, Yavad Zarif ha dichiarato che: “l’Iran non cerca la guerra, ma difenderà apertamente e direttamente le sue persone, la loro sicurezza e i loro interessi vitali”. Il ministro Zarif ha poi stigmatizzato il recente invio di due bombardieri strategici B-52 statunitensi, che giunti minacciosamente a ridosso dell’Iran sembravano intenzionati ad attaccare il paese.

Riguardo a questi due velivoli, il generale Frank McKenzie del Comando centrale degli Stati Uniti, ha spiegato che lo scopo della trasvolata era quello di mostrare all’Iran che Washington è pronta: “a rispondere a qualsiasi aggressione da parte dei suoi avversari” [e lo fa simulando un attacco? NDR]. I bombardieri B-52 erano partiti dalla base dell’aeronautica degli Stati Uniti a Minot, nel Nord Dakota e hanno effettuato la trasvolata senza fare scali. Hanno raggiunto il Golfo Persico, puntando minacciosamente sul confine iraniano, infine, hanno repentinamente invertito la rotta e sono tornati alla loro base negli Stati Uniti.

Tra le varie “prodezze” compiute dagli USA nel 2020, ricordiamo quella risalente al 3 gennaio scorso, quando Washington ha assassinato tramite droni e razzi il generale Qasem Soleimani e la sua scorta. L’omicidio di Soleimani è avvenuto mentre questi si trovava a Baghdad in Iraq in missione diplomatica. Di particolare rilievo vi è il fatto che il diplomatico, prima di intraprendere il suo viaggio, come da consuetudine aveva preavvisato tutte le parti in causa, Stati Uniti compresi, dei suoi spostamenti. Senza farsi alcuno scrupolo, Washington ha colto l’occasione di compiere l’ennesimo crimine di guerra, agendo nella più totale impunità, sia grazie alla sua posizione predominante, che alla complicità dei media mainstream globali che ne hanno parlato minimizzando la gravissima azione.

Nella foto: la scena dell’assassinio di Fakhrizadeh , nei pressi di Teheran (Fonte dell’immagine: Fars/Wikimedia Commons)

Un altro omicidio che coinvolge gli Statunitensi e il Mossad, si è consumato lo scorso 27 novembre. In quel caso a essere colpito è stato lo scienziato Mohsen Fakhrizadeh, impegnato nel programma nucleare iraniano a uso energetico, paventando e sostenendo che questi avrebbe potuto essere utilizzato per fabbricare ordigni nucleari.

In conclusione, sarà vero che l’Iran un giorno potrà diventare pericoloso, ma dopo avere visto come gli Stati Uniti hanno ridotto il Medio Oriente, la Siria e la Libia, attualmente l’unico pericolo globale è rappresentato solo e unicamente da Washigton.

 

Luciano Bonazzi

Fonte: telesurtv.net oltre ai link esterni inseriti nel testo

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