La Russia fermerà le “rivoluzioni colorate” in Africa e Medio Oriente
Secondo un articolo del periodico “Izvestia”, che cita una fonte diplomatica informata, se verrà approvata la risoluzione, entro il 2019 le “rivoluzioni colorate”, create ad arte da USA, UE, NATO, Soros e altre espressioni del Nuovo Ordine Mondiale, saranno fermate sul nascere.
Yuri Miakichev, presidente dell’associazione dei veterani di guerra in Egitto e membro del Presidium della grande organizzazione russa “Fratellanza d’armi”, ha dichiarato che la strategia contro le “rivoluzioni colorate” si baserà sull’esperienza di quanto accaduto in Egitto.
Sempre secondo Yuri Miakichev, questi paesi riceveranno una forza russa difensiva: “Ci limiteremo a tenere le nostre truppe nelle basi che i partners ci forniranno, aggiorneremo i loro aerei e le apparecchiature. Questi paesi sono interessati ad utilizzare questa modalità per preservare la loro indipendenza e mantenere strette relazioni con la Russia. Anche l’Egitto è interessato a un progetto simile, una base sarà creata gradatamente. Questo perché siamo sempre rimasti in rapporti amichevoli con l’Egitto”.
Prendendo come esempio la Libia: “Dopo che il paese è stato saccheggiato, il paese è frammentato in piccoli gruppi armati. Essi controllano gli oleodotti e sono utili agli interessi di alcuni paesi europei. La Libia vende così il suo petrolio sottocosto ad alcuni paesi, questi poi lo rivendono alla pompa a prezzi esorbitanti. In futuro, grazie a una maggior presenza di nostre basi militari nell’area mediterranea, vi sarà una maggior accortezza da parte di Francia e USA nello spadroneggiare nell’area”.
Va ricordato che fino ad oggi l’unica base aerea russa fuori dei vecchi confini dell’URSS, era quella Siriana, la stessa mentalità di stare “a casa propria”, non è riscontrabile da parte degli Stati Uniti.
Come si può vedere dalla cartina, mentre Russi e Cinesi se ne stavano a casa loro, lo stesso non facevano gli USA.
Recentemente, il Vice Ministro della Difesa russo, il generale Nikolai Pankov, ha fatto capire che il suo ministero stava studiando la possibilità d’installare basi militari russe all’estero, aggiungendo che in primo luogo, vi saranno Cuba e il Vietnam.
Luciano Bonazzi
Fonti>
-http://www.pravda.ru/
-http://izvestia.ru/
-http://reseauinternational.net/