#MultipolarWorld Nuovi equilibri nel settore “Indo-Pacifico”

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Certamente gli imperialisti angloamericani hanno una fervida fantasia, infatti hanno inventato un geo-schema del nostro pianeta, nel quale spadroneggiano, soprattutto dopo il crollo dell’URSS. Si tratta dell’annessione fisica e ideale di interi continenti e nazioni, che gli angloamericani incorporano in macroregioni ove la fanno da padroni, convinti di averne il diritto divino. Una di queste macro aree, è la Regione Indo-Pacifica, che secondo le loro menti criminali si estende dall’India Orientale alla costa occidentale degli Stati Uniti. In base a questa invenzione, il Mar Cinese Meridionale e la Costa orientale della Russia, Vladivostok inclusa, apparterebbero a loro. A mettere i bastoni tra le ruote delle loro deliranti pretese, oltre all’organizzazione dei Brics, è anche la nuova alleanza tra Russia, Cina e Iran. Il nuovo patto tra Mosca, Pechino e Teheran è destinato a portare grandi cambiamenti nella geopolitica di Oceano Indiano e Pacifico nord-occidentale.

Grazie all’Iran infatti, i paesi dell’Asia centrale, Russia e Cina compresi, avranno accesso all’Oceano Indiano, con conseguenze sia economiche che militari. In epoche più remote e prima della nascita dell’URSS, l’allora Russia zarista era una potenza regionale nell’Asia centrale. Nei secoli passati, temendo che la Russia potesse darsi uno sbocco commerciale sull’Oceano Idiano, l’impero britannico creò una sorta di sbarramento militare a sud, cioè nel subcontinente indiano. L’impero britannico temeva infatti che Mosca potesse minare il suo predominio imperiale in India e nell’Oceano Indiano. Durante la Prima Guerra Mondiale, il Regno Unito guardò con favore alla guerra tra Russia e Germania. Essendo la Russia impegnata nel settore occidentale, la speranza di Londra era quella di neutralizzare la presenza di Mosca in Asia centrale, inoltre era nell’interesse britannico che la Persia, oggi Iran, rimanesse neutrale.

Qualcosa del genere accadde anche durante la seconda guerra mondiale, quando l’Impero britannico negava alla pur alleata Unione Sovietica, l’accesso all’Oceano Indiano. Con disappunto di Londra, gli Stati Uniti iniziarono a sfruttare il territorio dell’Iran, per farvi transitare il materiale bellico destinato a rafforzare l’URSS contro la Germania nazista. L’allora Shah di Persia Reza Pahlavi, regnante nel paese, insisteva a rimanere neutrale, quindi, obtorto collo, dovette lasciare il paese nel 1941, morendo in esilio tre anni dopo. Suo figlio, Mohammad Reza Pahlavi, gli subentrò come nuovo Shah durante l’esilio, poi, a guerra finita, nel 1946, quando l’Iran riconquistò la sovranità, i Pahlavi tornarono a regnare. Sotto il regno del nuovo Shah, la Persia prosperò grazie all’esportazione del petrolio, divenne una potenza regionale e in quanto monarchia fu un leale alleato dell’Occidente contro l’URSS. La modernizzazione della società e dell’economia iraniana, non piacevano però al potente clero sciita, che anche con il sostegno dei sovietici, riuscì a cacciare lo Shah dal paese.

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Allontanato il sovrano, il clero sciita trasformò la società iraniana in una teocrazia islamica e ancora oggi governa il paese. Dopo la detronizzazione dello Scià, che morì in esilio nel 1980 all’età di 60 anni, la politica estera dell’Iran nei confronti degli Stati Uniti e dell’Occidente cambiò radicalmente. Con il crollo dell’Unione Sovietica e dei suoi principi atei, anche grazie a un certo pragmatismo, essendo un paese circondato e minacciato dagli angloamericani, gli Ayatollah decisero di allearsi con Russia e Cina. Oggi, il patto di alleanza tra i tre paesi, consentirà all’Iran di commerciare con due superpotenze mondiali, in grado di sviluppare il paese e di proteggerlo militarmente dalla minaccia angloamericana. In cambio Teheran fornirà a Mosca e Pechino l’accesso al Golfo Persico e all’Oceano Indiano, siccome questa via di transito necessiterà di infrastrutture per i trasporti, andrà a creare preziosi posti di lavoro in Iran.

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Questa nuova alleanza economico-militare, insieme alle altre che si stanno creando il tutto il mondo, rappresenterà un ulteriore passo avanti per la Rinascita dell’EurAsia e verso un mondo multipolare. Un nuovo ordine globale tra pari, destinato a spazzar via l’imperialismo anglo-americano e il suo arrogante suprematismo.

 

Col. Luciano Bonazzi

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