#Russia #Cina #Vostok2018: Il saluto di Putin all’esercitazione congiunta

Come abbiamo documentato nei precedenti articoli Vostok 2018: Cina e Russia preparano la difesa comune contro gli imperialisti e Cina: Il risveglio del drago, a fronte del minaccioso accerchiamento occidentale, le due superpotenze hanno effettuato una serie di esercitazioni congiunte, denominate per l’appunto Vostok 2018. Se per la Russia queste manovre sono un appuntamento abituale, per la Cina è stata l’occasione per aggiornare le proprie obsolete tecniche difensive.

L’accerchiamento occidentale ai confini di Cina e Russia.

Come abbiamo visto nei succitati articoli, l’Esercito di Liberazione Popolare cinese sta totalmente rimodernandosi, in particolare per difendere l’enorme infrastruttura mondiale, Nuova Via Della Seta. Inoltre, da notizie trapelate a fine luglio 2018, Pechino avrà un ruolo nell’offensiva di Idlib, come riferito nell’articolo: La Cina affiancherà Russia ed Esercito Siriano nell’offensiva di Idlib. La partecipazione cinese a questa operazione, oltre che per affiancare Siria e Russia nella lotta al terrorismo jihadista, sarà utile per catturare e interrogare i terroristi Uiguri.

Gli Uiguri sono un gruppo etnico turcofono di religione islamico-sunnita che vive in Cina, nello Xinjiang. In Siria è stata accertata una notevole presenza di Uiguri che si sono uniti allo Stato Islamico. Il timore dei cinesi è che questi terroristi, una volta rientrati in patria, possano scatenare una Guerra Santa in Cina.

Combattenti Uiguri dell’ISIS www.agcnews.eu

In base a tutte queste emergenze e minacce alla propria sicurezza, Pechino e Mosca, hanno dato inizio, a partire da martedì 11 settembre, alle esercitazioni Vostok-2018, nell’estremo oriente russo e sono state le più grandi manovre militari della storia russa. In totale, alle sei giornate di addestramento russo-cinese partecipano 300.000 soldati, 36.000 veicoli, 1.000 velivoli e 80 navi e termineranno il 17 settembre nella Siberia orientale: in effetti sono le più grandi manovre nella storia post-sovietica.

Il momento clou si è raggiunto giovedì 13 settembre, quando gli eserciti hanno simulato la difesa da un grande attacco aereo e terrestre, a Tsugol sul confine tra Russia, Mongolia e Cina. In questa grande manovra sono stati coinvolti 25.000 soldati, 7.000 veicoli e 250 tra aerei ed elicotteri.

Il Presidente Vladimir Putin, presente nella giornata di giovedì, ha elogiato la “padronanza” degli eserciti e la loro “capacità di affrontare potenziali minacce”. “Il nostro dovere …è [quello] di essere pronti a difendere la nostra sovranità, la nostra sicurezza e i nostri interessi nazionali e, se necessario, sostenere i nostri alleati”.
Infine, il Presidente russo ha sottolineato che: “La Russia è un paese pacifico, non abbiamo e non vogliamo avere alcun piano di aggressione”.

Alle esercitazioni russo-cinesi hanno preso parte 87 osservatori provenienti da 59 paesi e nonostante queste manovre evocassero uno scenario puramente difensivo, la NATO ha voluto ribaltarne il significato, parlando di manovre aggressive: Chi mal fa mal pensa!

Luciano Bonazzi

Fonti: i vari link che trovate nell’articolo e il sito Presidenziale di Putin