#UsaCriminalWar #KosovoIsSerbia Massima allerta Serba per le violenze in Kosovo

Photo courtesy stopcor.org

 

BELGRADO: A causa dell’improvvisa escalation di violenze nel Kosovo, il presidente serbo Aleksandar Vučić ha messo l’esercito in stato di massima allerta: “Il presidente della Serbia e il comandante supremo delle nostre forze armate Aleksandar Vučić, hanno firmato un ordine per aumentare al massimo livello la prontezza al combattimento delle unità dell’esercito serbo, ordinando di portarsi urgentemente sul confine amministrativo con il Kosovo e Metohija”. Poiché la NATO è responsabile di aver devastato i Balcani, creando anomalie come la Repubblica del Kosovo, nello stesso comunicato viene invitata a prevenire le violenze contro i cristiani serbi da parte degli islamisti albanesi-kosovari. In particolare, la NATO ha sottratto al controllo di Belgrado, la Provincia autonoma serba del Kosovo, per poi insediarvi i terroristi islamici dell’UCK , che dichiararono unilateralmente l’indipendenza, il 17 febbraio 2008. Il portale Kosovo online ha riferito che cittadini della minoranza serba, si stono riuniti davanti ai municipi di Leposavić, Zubin Potok e Zvecan nel nord del Kosovo, protestando per la loro condizione di vita svantaggiata.

Inoltre, contestano anche per le incursioni delle Forze di sicurezza e dei funzionari albanese-kosovari nel loro settore. In risposta alla protesta, le Forze dell’autoproclamata repubblica, hanno lanciato sui manifestanti serbi gas lacrimogeni e granate assordanti. Infine il governo fantoccio insediato dalla NATO, ha interrotto le comunicazioni telefoniche a Leposavić, mentre a Mitrovica nord suonavano le sirene dei raid aerei. Informato delle violenze kosovare, il ministro della Difesa serbo Milos Vucevic ha portato al massimo grado di prontezza al combattimento l’Esercito serbo, inviandolo a ridosso del Kosovo e Metohija. Il comunicato ufficiale andato in onda sulle televisioni serbe ha reso noto che: “Il presidente ha dato l’ordine all’esercito di aumentare la prontezza al combattimento al massimo livello. L’esercito ha iniziato le sue azioni, quello che sta facendo Kurti ci sta portando alle linee rosse, questo non è più un gioco, questo minaccia la sicurezza di tutte persone che vivono in questo territorio”, infine Vučić ha esortato i serbi del Kosovo a mantenere la calma e a non soccombere alle provocazioni.

Le tensioni sono iniziate alla fine di aprile, quando le autorità dell’autoproclamata repubblica indissero le elezioni nei comuni di Mitrovica, Zvecan, Zubin Potok e Leposavich, nel settore serbo posto a nord della regione. In quell’occasione la maggioranza serba boicottò la tornata elettorale, non riconoscendo la legittimità delle violente autorità kosovare. A causa del loro rifiuto di partecipare al voto, l’affluenza alle urne alle elezioni fu del solo 3,47% e automaticamente nel loro territorio vinsero i politici kosovari. Nonostante l’evidente anomalia, l’Ambasciata USA avvalorò l’esito del voto, sostenendo che questo si era svolto in conformità alle leggi dell’autoproclamato Kosovo. A sua volta, il presidente serbo Aleksandar Vučić replicò dicendo “che i serbi non riconosceranno mai” le elezioni e invitando i suoi connazionali a mantenere la calma. Il 12 maggio, Vučić accusò gli islamisti di fomentare un conflitto antiserbo nella regione, e i Paesi occidentali di doppio standard e connivenza con essi.

 

Col. Luciano Bonazzi

Articoli precedenti QUI